“Guerra del Glifosato? Solo un pretesto per il controllo del settore”
Il Comitato Marcia Stop Pesticidi traccia uno scenario di quanto sta accadendo nell’ambito vitivinicolo
by Ingrid Feltrin JefwaCONEGLIANO – Il Comitato Marcia Stop Pesticidi è persuaso che l’accesa discussione sull’impiego o meno del famigerato erbicida Glifosato sia il pretesto per il controllo del settore. Se ne parla da giorni e di fatto è singolare visto che la notizia ha quasi un anno ma pare che solo ora sia stata presa in considerazione da associazioni di categoria e autorevoli rappresentanti del comparto.
“La guerra del Glifosato, a lungo preparata dagli agenti delle industrie chimiche, è in pieno svolgimento tra il fronte "liberista" guidato dai Grandi Padroni e dalla Coldiretti friulana – esordisce in una nota il Comitato Marcia Stop Pesticidi -, che dichiarano di voler reimporre il glifosato nei campi e quello "sovranista" guidato dalla area Zaia della Lega e da una parte dei produttori Doc che invece sostiene una regolamentazione più cauta dell'uso e abuso di pesticidi. La stampa ne parla ogni giorno, da giorni”.
La nota prosegue: “Ormai è chiaro che il fuoco acceso dai Consorzi e dalla Regione per la imposizione della monocoltura del prosecco nelle colline ( Docg) e in tutta la pianura ( Doc) è fuori controllo e rischia di incendiare il territorio. Il glifosato è solo il pretesto per una resa dei conti che ha come obiettivo stabilire il comando politico ed economico del settore. Questo è ciò che sta succedendo dal momento in cui i gruppi finanziari speculativi si stanno gettando sui profitti del prosecco. Ciò è a sua volta il sintomo chiaro di come l'assetto economico del settore stia evolvendo dal "piccolo capitale locale " (che comunque... non è mai stato un bel vedere!!!) al grande capitale finanziario e rapinatore dei territori".
Da qui l’amaro sfogo degli attivisti del Comitato Marcia Stop Pesticidi: “Abbiamo ragione di essere preoccupati! Dove arriva la speculazione "estrattivista" arrivano i moderni vampiri succhia-ricchezza, che essendo estrani e incuranti del territorio e delle sue tradizioni, saccheggiano e devastano a man bassa, come sta accadendo in tutto il mondo ed in particolare in Amazzonia. Parallelamente stiamo assistendo ad un fatto, apparentemente diverso dallo scontro sul Glifosato, ma intimamente legato alla guerra in corso: l'accorpamento e la concentrazione dei capitali attraverso la fusione di aziende e la acquisizione dei piccoli da parte dei grandi, secondo la vecchia legge capitalistica (il pesce grande mangia quello piccolo)”.
In fine un monito sulle conseguenze di quanto sta accadendo: “Il rischio (quasi una certezza, purtroppo) che il nostro territorio venga definitivamente occupato dal neo-liberismo speculativo e distruttore deve essere seriamente valutato. Solo un movimento popolare ecologista, ampio, aperto, democratico, di lotta e di alternativa, può fare da argine alla deriva del territorio. La Marcia è la nostra risposta. Difendiamola, rafforziamola e apriamola a tutte le forze popolari che hanno a cuore la difesa del Territorio e della salute”.