La birra non è solo da bere ma fa fare affari
by Nicola SantulliPrima eravamo abituati a bere birra tedesca. Cambiano i tempi e le usanze. Oggi in Italia si sta facendo largo una nuova abitudine: bere la bevanda italiana. Regione che vai, birra che trovi. Il settore è in crescita: aumento del 3,4% del consumo pro capite che nel 2018 si è attestato a 33,6 litri. Questo aumento dei consumi ha generato una crescita della produzione nazionale del 4,7%. Nel 2018 abbiamo bevuto 16.410.000 di ettolitri di birra.
L’Italia dove si posizione
Non siamo certamente i maggiori bevitori della bevanda ma almeno siamo in una buona posizione per quanto riguarda i volumi di produzione: al nono posto. Mentre il fiorire di birre artigianali italiane ha garantito un quinto posto europeo. La birra italiana piace anche all’estero, l’export rispetto al 2017 è aumentato del 6,6%. Questi venti favorevoli hanno riflessi anche sull’occupazione: crescita annuale di 700 unità registrata nel settore e nel suo indotto per complessivi 140.700 lavoratori.
Chi beve
Al Sud si beve in famiglia, almeno due volte a settimana a pranzo e cena, al Centro con gli amici in momenti conviviali a conferma del carattere di bevanda che crea condivisione e unisce, al Nord con la partner. Inoltre al Sud ritengono che sia amata per le sue proprietà naturali: può far parte di una alimentazione sana.
La birra suscita curiosità
Coloro che bevono birra sono affascinati dal processo di produzione tanto da essere incuriositi e di voler approfondire le conoscenze sull’universo birrario. Bere birra non significa solo assaporare il luppolo ma capirne anche le proprietà organolettiche.
Il rischio
I produttori di birra sono soddisfatti dei dati ma nel contempo temono un rallentamento a causa dei costi aggiuntivi da versare per il riciclo di vetro e della carta.
Ma molti non sanno che la birra è essere l’unica bevanda da pasto in Italia a pagare le accise. Oggi più del 50% delle imposte sugli alcolici è versato dal comparto birrario.
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