L'epopea delle bollette a 28 giorni: nuova multa contro i rincari "concordati"

by

L'Antitrust sanziona le compagnie telefoniche per un'intesa anticoncorrenziale, tegola da 228 milioni di euro su Tim, Vodafone, Wind-Tre e Fastweb

https://images.wired.it/wp-content/uploads/2017/10/24182020/1508854820_telefonia.jpg

L’Antitrust ha sanzionato per un totale di 228 milioni di euro Fastweb, Tim, Vodafone e Wind Tre accertando un’intesa anticoncorrenziale relativa al repricing effettuato nel ritorno dalle famigerate bollette a 28 giorni alla fatturazione mensile. Il sistema, che di fatto attribuiva un totale di 13 mensilità l’anno anziché 12, ha coinvolto circa 12 milioni di utenti di linea fissa. Le sanzioni ammontano rispettivamente a 14.756.250 a Fastweb, 114.398.325 per Tim, 59.970.351, 25 per Vodafone Italia e 38.973750 per Wind Tre.

In particolare, le indagini svolte hanno permesso di accertare che i quattro operatori telefonici hanno coordinato le proprie strategie commerciali relative al passaggio dalla fatturazione quadrisettimanale (28 giorni) a quella mensile, con il mantenimento dell’aumento percentuale dell’8,6%. Tale coordinamento era sotteso a mantenere il prezzo incrementato, vanificando il confronto commerciale e la mobilità dei clienti, dopo che il caso delle bollette a 28 giorni era finito anche sui banchi del parlamento.

L’Autorità aveva adottato giù a marzo 2018 delle misure cautelari che, grazie alle specifiche modalità e tempistiche, avevano effettivamente impedito che venisse messo in pratica questa forma di “cartello”. Tant’è che, a seguito dell’adozione di tali misure, gli operatori avevano dovuto riformulare le proprie strategie commerciali e ciò aveva determinato una diminuzione dei prezzi rispetto alla rimodulazione annunciata.

Nell’imporre le sanzioni l’Autorità ha bilanciato la necessità che esse abbiano efficacia deterrente rispetto a possibili future condotte concertate tra i suddetti operatori e, d’altro canto, l’esigenza che le stesse non siano ingiustificatamente afflittive”, fa sapere l’Antitrust in una nota.

Nel far ciò anzitutto essa ha tenuto conto di due elementi. Il primo è che gli effetti dell’intesa sono stati evitati applicando per la prima volta delle misure cautelari, che peraltro hanno comportato una riduzione dei prezzi, sebbene in misura differenziata, per i clienti delle varie compagnie telefoniche finite nel mirino dell’Antitrust, prima che il repricing fosse completato.

In secondo luogo, l’Autorità ha considerato la specificità delle condotte accertate nel contesto dei mercati delle telecomunicazioni fisse e mobili, nonché le condizioni di concorrenza del settore, sia in termini di prezzi che di investimenti tecnologici necessari per garantirne lo sviluppo. Per Ivo Tarantino, responsabile Relazioni esterne Altroconsumo, l’Antitrust ha di fatto “confermato quello che avevamo denunciato ormai 2 anni fa: le compagnie telefoniche hanno fatto cartello sulla vicenda delle tariffe a 28 giorni soffocando la libertà di scelta e il risparmio degli utenti.