Coronavirus, duro colpo all’economia cinese: quanto costa la crisi
by Gabriele M.Duro colpo all’economia cinese per colpa del Coronavirus: quanto costa la crisi ai mercati azionari e quali rischi ci sono a livello globale.
Le preoccupazioni per l’epidemia di coronavirus e il suo impatto economico stanno pesando sul mercato azionario, trascinando al ribasso in maniera sensibile l’indice Dow, con un calo di 400 punti.
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La Cina è il motore dell’economia globale e gli investitori sono preoccupati che un rallentamento potrebbe avere un effetto a catena in tutto il mondo.
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Costi della crisi legata al Coronavirus: rischi per l’economia
I dati che emergono e che sono assolutamente provvisori sono davvero impietosi e disegnano uno scenario davvero pericoloso. La Cina potrebbe dover ridurre le tasse, aumentare la spesa e ridurre i tassi di interesse per evitare che l’epidemia di coronavirus causi il caos su un’economia già fragile. L’impatto economico del virus è ancora impossibile da determinare. In ogni caso, uno dei media statali e alcuni economisti hanno affermato che il tasso di crescita della Cina potrebbe scendere di due punti percentuali questo trimestre a causa dell’epidemia.
Il rischio è che vadano in fumo qualcosa come 75 miliardi di euro. La Cina non può permettersi quel tipo di colpo. La crescita dell’anno scorso è stata già la più debole del paese in quasi tre decenni, poiché la Cina ha dovuto far fronte all’aumento del debito e alle conseguenze della sua guerra commerciale con gli Stati Uniti. Finora, i responsabili politici hanno preso alcune misure per aiutare le aziende che sono maggiormente colpite dalla rapida diffusione della malattia. Inoltre, i governi centrali e locali hanno stanziato 15 miliardi di euro da spendere in cure mediche e attrezzature.
Le principali banche hanno tagliato i tassi di interesse per le piccole imprese e i singoli nelle aree più colpite. E la Bank of China ha dichiarato che consentirebbe alle persone di Wuhan e del resto della provincia di Hubei di ritardare i pagamenti dei prestiti per diversi mesi se perdessero la loro fonte di reddito a causa della crisi.