CHICO FORTI, LE IENE SPECIALE/ Video, un innocente all’ergastolo? L’Italia chiede…

Chico Forti, speciale Le Iene: condannato all’ergastolo per omicidio in America, è davvero colpevole? L’Italia chiede la grazia agli USA

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Chico Forti, un ergastolo che continua a far discutere, a maggior ragione dopo il servizio realizzato da “Le Iene”. A tal proposito, è emerso che l’Italia ha annunciato qualche settimana fa che chiederà allo Stato della Florida la grazia per l’uomo. “Una richiesta da fare subito – ha dichiarato Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, a ‘L’Unione Sarda’- e da inoltrare in maniera forte, diplomatica, con tutte le nostre risorse con gli Usa”. Del resto, come ricordava lo stesso Forti, “questi vent’anni non me li potrà ridare nessuno, ma a tenermi in vita è la speranza che qualcuno mi ascolti e mi si dia la possibilità di far valere la mia difesa attraverso gli elementi non considerati o mal valutati. Non chiedo atti caritatevoli: chiedo solo giustizia”. Un sentimento che, in seguito allo speciale televisivo andato in onda nella serata di ieri, giovedì 30 gennaio, pare farsi strada anche tra gli spettatori, come si evince dagli innumerevoli commenti piovuti sui social network a difesa di Chico Forti. (aggiornamento di Alessandro Nidi)

CHICO FORTI, LE IENE SPECIALE: PER JOE TACOPINA SI TRATTA DI “UN INNOCENTE ALL’ERGASTOLO”

Le Iene accendono i riflettori sul caso Chico Forti con uno speciale curato da Gaston Zama ed emergono nuovi particolari degni di nota sull’omicidio di Dale Piko, ucciso nel febbraio del 1998. Per la giustizia americana il colpevole è proprio l’italiano, un omicidio commesso durante l’esecuzione di un crimine (truffa), condannato al fine pena mai. «C’è un uomo innocente che ha passato i suoi ultimi vent’anni in prigione per incompetenza e corruzione», le parole dell’avvocato Joe Tacopina, che cura gli interessi di Chico Forti. Il patron del Venezia ha poi aggiunto: «Noi avvocati difensori facciamo un lavoro importante, è quello che mi tiene sveglio la notte, quando capisco il fardello che ho tra le mani, quando rappresenti qualcuno che lotta per la sua vita, quando deve passare il resto della sua vita in galera oppure no. Come fai a trattarlo come se si parlasse di una multa per eccesso di velocità…». E Tacopina mette nel mirino Ira LoewyClicca qui per vedere lo speciale de Le Iene. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

CHICO FORTI, SPECIALE LE IENE: IL RUOLO DI THOMAS KNOTT

C’è un personaggio emblematico, nella controversa vicenda di Chico Forti, il quale ha avuto un ruolo centrale. Si tratta di Thomas Knott. Vicino di casa tedesco di Chico, è ufficialmente un maestro di tennis ma in realtà è un faccendiere e truffatore, con una a 6 anni di reclusione in Germania. Scappato negli Usa con falsi documenti, si era insediato proprio a Miami. I falsi documenti gli erano stati recuperati da un amico di vecchia data, Anthony Pike, proprietario di un albergo ad Ibiza, il Pikes. I due uomini sono specializzati in truffe e proprio ad entrambi, dopo aver conosciuto Forti, viene in mente la diabolica idea di provare a vendergli l’hotel che, economicamente, oramai rappresentava una “fregatura colossale”, come emerse poi. A causa dei grandi debiti Pike detiene solo il 5% della società e a causa della sua malattia è interdetto quindi la sua firma non ha valore. Chico però si fida di lui in buona fede e formano l’accordo dal quale Knott ne resta fuori. L’incontro con il tedesco, come raccontò più tardi lo zio di Chico, rappresentò per l’italiano l’inizio di tutti i guai. Dale Pike, infatti, era il figlio di Tony. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

LE IENE, LO SPECIALE SUL “GRANDE ERRORE GIUDIZIARIO”

Tornano gli speciali de Le Iene in onda nella prima serata di Italia 1 e questa sera, il primo del 2020 sarà dedicato al caso Chico Forti, l’imprenditore italiano destinato a morire in un carcere degli Stati Uniti. Era il 2000 quando l’uomo fu condannato alla pena dell’ergastolo con l’accusa di aver ucciso Dale Pike. L’omicidio si sarebbe compiuto il 15 febbraio 1998 a Miami: la vittima sarebbe stata uccisa in spiaggia con due colpi di pistola alla nuca. Chico, negli ultimi 20 anni, si è sempre dichiarato innocente e le stessa vicenda, ripercorsa ancora una volta dalla Iena Gaston Zama che da mesi si occupa del caso, è ricca di numerose anomalie mai realmente chiarite. Nell’ultimo periodo si è diffuso un forte interesse attorno alla vicenda e questa sera vedremo nuove testimonianze ed elementi che potrebbero confermare la tesi sostenuta da Chico Forti, che spera di poter dimostrare definitivamente la sua innocenza. Per lo stesso nostro connazionale, oggi detenuto in un carcere in Florida, il suo sarebbe un gravissimo caso di errore giudiziario. Ma perchè Chico sarebbe stato coinvolto nel delitto? Pare che l’uomo stesse trattando l’acquisto del “Pike’s Hotel” di Ibiza ma la trattativa si sarebbe rivelata una truffa.

CHICO FORTI, SPECIALE LE IENE: GIALLO SU MOVENTE

Qual è il movente alla base del delitto di Dale Pike e che avrebbe spinto Chico Forti ad uccidere? Questo è uno dei punti oggetto di discussione. Sarebbe infatti bastato qualche granello di sabbia proveniente dalla spiaggia di Sewer Beach, a Miami, dove fu ritrovato ucciso Pike, ritrovate nell’auto di Forti a farlo inchiodare. Insieme ad alcuni bugie raccontate da Chico avrebbero portato alla condanna a vita a suo carico. Eppure restano molteplici gli elementi oggetto di dubbi e mai tirati in ballo nel corso del processo, come gli errori sui tabulati, l’orario troppo preciso della morte di Pike e riportato nel referto dell’autopsia e la presunta truffa a Tony Pike. Le Iene, in merito, riproporrà le testimonianze esclusive di Bradley Pike che, così come suo padre, si sarebbe fatto un’idea molto chiara sulla morte del fratello. In Italia, intanto, è nato un vero e proprio movimento di opinione che chiede a gran voce la revisione del processo sostenendo che la condanna all’ergastolo sarebbe stata pronunciata senza un vero movente e prove certe. Ed a sostenere che in questo caso vi sia una grossa assenza, ovvero le carte fondamentali grazie alle quali procedere ad una sentenza di questo tipo, è stato anche il magistrato Lorenzo Matassa. Il caso ha raggiunto anche il mondo della politica italiana: il ministro Di Maio ha avanzato la richiesta di revisione del processo, mentre l’onorevole del M5s, Emanuela Corda, lo scorso dicembre ha organizzato una conferenza alla Camera dei Deputati per discutere del caso.

IL DOCUMENTARIO SU VERSACE

Nel corso dello speciale de Le Iene sul caso Chico Forti, spazio anche al documentario-inchiesta sulla morte di Gianni Versace dal titolo “Il Sorriso della Medusa” realizzato dal nostro connazionale e nel quale Chico metteva in dubbio il lavoro compiuto dalla polizia di Miami. Secondo Forti, infatti, l’assassino dello stilista non era Andrew Cunanan e in merito parlò di possibile depistaggio dietro al quale ci sarebbe stata proprio la polizia di Miami. “Il documentario è stato quello che secondo noi è stato il maggior motivo di accanimento contro Chico Forti in una vicenda in cui non aveva un particolare aspetto così intrigante”, aveva sostenuto lo zio di Chico, Giovanni, parlando qualche tempo fa ai microfoni di Chi l’ha visto. A destare scalpore era stata anche la testimonianza di una giurata, Veronica Lee, che aveva considerato il processo su Chico Forti “una cazz*ata”. “Molte informazioni non sono arrivate in quel tribunale. Ricordo anche di essere stata bullizzata dagli altri giurati perché credevo ci fosse un ragionevole dubbio”, aveva raccontato a Le Iene. Venti anni dopo aveva ammesso: “Mi sono sentita così male quando sono rientrata in aula per dare il verdetto. Non riuscivo neanche a guardarlo negli occhi. Mi sentivo come se l’avessi completamente deluso”. Oggi è una madre e non osa immaginare il grande dolore dei figli di Chico rimasti senza un padre.

L’INCONTRO CON I FIGLI

Ed a proposito dei figli di Chico Forti, nel corso dello speciale de Le Iene assisteremo stasera a dei toccanti incontri: quello avvenuto con lo stesso connazionale nel carcere di massima sicurezza e, per la prima volta, quello con i suoi figli che attualmente vivono alle Hawaii. “L’ho sempre sentito speranzoso, incoraggiante. Non ha mai mostrato alcuna debolezza”, hanno dichiarato ai microfoni del programma di Italia 1. “Mi ha sempre fatto credere che non sarebbe rimasto lì per sempre… Non ha mai avuto alcun senso per me. Anche a oggi, non ha alcun senso”, hanno proseguito.  E tra le testimonianze esclusive che saranno trasmesse anche quella di Chaive Mesmer, ex moglie di Thomas Knott, anche lui indagato per l’omicidio di Pike e poi prosciolto grazie al suo alibi. La donna afferma che il suo ex avrebbe mentito su dove si trovasse la notte in cui venne ucciso Dale Pike. Una dichiarazione molto forte e che contribuirebbe a gettare nuove ombre sull’intero caso.

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