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E’ in arrivo una norma fiscale internazionale contro i giganti tech

I funzionari di 137 governi hanno iniziato a lavorare su nuove norme fiscali internazionali per regolare il pagamento delle tasse da parte dei giganti della tecnologia.

Le nuove regole mirano a far sì che le società tecnologiche inizino a pagare le tasse in ciascun paese in cui operano, impedendo soluzioni di creatività fiscale che permettono ad esempio di incanalare gran parte dei profitti in un paese a bassa tassazione. Queste norme avranno un impatto su aziende come Apple, che per anni ha pagato pochissime tasse utilizzando l’Irlanda come sede europea, incanalando lì tutti i profitti degli Apple Store europei.

Più di 130 paesi sono d’accordo nel dover riformare le norme fiscali internazionali, visto che molte di queste risalgono addirittura agli anni ’20 e non sono più adatte ai tempi moderni.

I lavori sono iniziati in questi giorni, con l’OCSE che prevede di arrivare ad un accordo definitivo entro pochi mesi. Intanto, sempre più nazioni stanno lavorando a norme nazionali per regolare le proprie digital tax per le multinazionali del mondo tech. L’obiettivo dell’OSCE è però quello di arrivare ad una norma comune in grado di mettere tutti d’accordo.

Il CEO di Apple Tim Cook ha sostenuto l’iniziativa dell’OCSE, affermando che è necessario regolare la tassazione delle multinazionali a livello internazionale: “Penso quello che tutti sappiamo e cioè che la cosa più logica sia quella di riprogrammare il sistema fiscale. Sarei sicuramente l’ultima persona a dire che il sistema attuale o quello passato erano i sistemi perfetti. Sono fiducioso e ottimista sul fatto che l’OCSE troverà una soluzione”.

Nel frattempo, Apple sta aspettando di conoscere il risultato dell’appello contro la decisione della commissione europea di condannare  l’azienda a pagare 13 miliardi di euro per tasse non pagate in Europa.

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