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LaPresse

Magia bianca

Perché vendere cocaina è proibito ma vendere incantesimi può andare?

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Lo stato combatte la droga, ma combatte anche la magia? Ieri all’aeroporto di Malpensa una signora che trasportava bagagli sospetti è stata fermata alla dogana e, aperta la valigia, è stata sorpresa con cinque chili di cocaina accuratamente distribuita in mezzo a pietre e pezzi di argilla. Interrogata su cosa fossero quei detriti ha spiegato che erano pietre magiche; indagata circa il proprio lavoro, ha risposto di essere una maga professionista. Ora, quella sui cinque chili di cocaina è la parte di notizia che fila liscia e giustifica il suo arresto. Restano tuttavia alcuni interrogativi irrisolti. Cosa distingue una maga professionista da una maga dilettante? Perché vendere sostanze stupefacenti è proibito ma vendere incantesimi può andare? Qualcuno sarà mai andato a citofonarle chiedendo: “Scusi, lei fa malefici?”? La signora si sarà difesa dicendo che la cocaina gliel’ha messa in valigia qualcun altro oppure avrà tentato di trasformare i poliziotti in rospi? Soprattutto, se è una maga professionista, perché s’è ridotta a prendere l’aereo anziché teletrasportarsi, cocaina e tutto?