L’edicola non
IL CASO DELLE EDICOLE: COME SI CAMBIA PER NON MORIRE – SI APRONO NUOVE OPPORTUNITÀ DI BUSINESS PER LE EDICOLE CHE, SE SI AFFIDANO SOLO ALLE VENDITE DEI GIORNALI, RISCHIANO L’ESTINZIONE: ORA NON SOLO È PIÙ FACILE RICEVERE GLI ARRETRATI, MA GRAZIE A UN ACCORDO CON AMAZON, DIVENTANO UN LUOGO PER RITIRARE I PACCHI DEGLI ACQUISTI ONLINE – NON SOLO: L'EDICOLANTE POTRA' FORNIRE CERTIFICATI DELL'ANAGRAFE COMUNALE - A TORINO SONO GIÀ 60 LE “EDICOLE-SPORTELLO”…
Peppe Aquaro per il “Corriere della Sera”
Le nostre città? Eterni lavori in corso, con vie e piazze che cambiano continuamente. E addio, molto spesso, persino ai principali riferimenti riconoscibili da sempre. Della partita non fanno parte parrocchie ed edifici scolastici di quartiere, ma altri contenitori, altrettanto «sacri» e mete di pellegrinaggi quotidiani: le edicole dei giornali.
Intorno alle quali, per fortuna, più di qualcosa si muove. M-Dis, il principale operatore in Italia nell' ambito della diffusione e distribuzione nazionale sia di pubblicazioni destinate al grande pubblico sia di stampa specializzata, definisce le edicole «Presidi di civiltà». Ma anche nuove opportunità di business. Che non è sempre una parola arida e fredda, se serve a dare nuova linfa ad una professione-istituzione come è quella dell' edicolante.
Già dal 2014 qualcosa è cambiato, grazie all' avvio di una piattaforma, primaedicola.it, community formata oggi da più di 13 mila edicole collegate, sulla quale poter rintracciare, in poco tempo: arretrati, prenotazioni ed abbonamenti.
E se prima era il solo edicolante a doversi avventurare in una richiesta estenuante per un arretrato, adesso la procedura è cambiata: al cliente finale, per esempio, avvisato con un sms o una mail, basta un «salto cliccato» su Google Maps per individuare l' edicola più vicina nella quale ritirare il proprio prodotto editoriale.
«Le edicole ormai non sono soltanto rivenditori di contenuti editoriali: negli ultimi due anni, su 4 mila edicole aderenti a primaonline.it, sono stati consegnati 150 mila ordini dei clienti di importanti negozi online», osserva Andrea Liso, ad di M-Dis, la società di distribuzione pronta a rafforzare, nel nome dell' evoluzione delle edicole, il proprio hub centrale di riferimento, dopo aver siglato un accordo con Amazon.
«Siamo partiti lo scorso agosto con alcune edicole tra Milano e Torino, e con 200 consegne. Abbiamo allora capito che, estendendo il servizio a livello nazionale, avremmo potuto solo migliorarci: tramite il servizio HubCounterPrimaedicola, nel periodo natalizio abbiamo consegnato 80 mila pacchi, ed oggi viaggiamo ad una media di più di 12 mila pacchi a settimana», spiega Liso, il quale sa bene che il segreto è nel Dna stesso della filiera della logistica editoriale: lavorando di notte, i pacchi delle aziende arrivano in edicola, nelle stesse ceste dei quotidiani e dei periodici, alle prime luci del giorno. Naturalmente, si spera che, aumentando i volumi delle richieste dei clienti, anche per i rivenditori di giornali possa esserci un guadagno maggiore.
Inoltre, spazio all' edicolante pronto a fornire certificati dell' anagrafe comunale: a Torino sono già 60 le «edicole-sportello». Infine, a proposito di un futuro al presente per gli edicolanti, parlando di quotidiani, «Accadde domani» potrebbe essere il titolo perfetto per un altro progetto per le edicole: il Corriere della Sera ha infatti lanciato un concorso per ridisegnare l' edicola di domani.
Obbiettivo affidato alla creatività di sette grandi architetti. Ne verrà scelto uno dal quale sarà sviluppato un prototipo da esporre alla Design Week 2020, a Milano, dal 21 al 26 aprile.