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Giulia Ligresti

Giulia Ligresti e la prigione: “ne sono uscita più forte di prima”

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Dopo tante difficoltà Giulia Ligresti riemerge e presenta la sua nuova collezione “Love”, un omaggio all’amore

Ha ripreso a vivere Giulia Ligresti, la figlia di Salvatore Ligresti, ilo costruttore scomparso nel 2018, e ha presentato la nuova collezione di design a Milano. Il titolo della sua collezione è “love”, parola scelta dalla designer apposta per segnalare il suo ritorno.

In un’intervista rilasciata a Libero Quotidiano ha detto di aver scelto questo nome perché l’amore è il più alto dei sentimenti anche se quello meno perfetto. La sua collezione di tavoli, sedie, sculture, divani ha l’amore come comune denominatore.

La sua collezione è stata presentata presso la Galleria Glauco Cavaciuti in via Vincenzo Monti, appunto nel capoluogo lombardo. I suoi pezzi, realizzati in bronzo, ottone, ferro e alluminio sono solidi, mentre il velluto è ruvido se toccato al contrario.

La prigione ha reso più forte Giulia Ligresti

Sul periodo passato in prigione l’imprenditrice ha detto che è stato terribile ma costruttivo, e ne è uscita più forte di prima. Accusata da un giudice di Torino nell’ambito del crac dei Fonsai, la compagnia assicurativa di famiglia, è stata poi assolta dalla Corte d’Appello di Milano.

L’assoluzione ha revocato e cancellato il verdetto del giudice di Torino. Nella sua mente il periodo della prigione è ancora vivo e non riesce a pensare a coloro che si trovano in una situazione come la sua. Però lei non è animata da sentimenti di vendetta, la sua vera vendetta è la felicità, e quello che ha nella sua vita.

La Ligresti ha rivelato di essere stata una donna molto amata, prima di tutto dal padre, ma anche dagli e dai figli. Anche gli amici le hanno voluto tanto bene e questo bene le è stato riversato addosso, tanto da farla sentire molto amata.

La Ligresti ha rivelato un aneddoto accaduto a Vercelli

Proprio per il bene ricevuto, la Ligresti ha voluto raccontare nella sua intervista un aneddoto accaduto quando trascorse la sua prima notte in carcere a Vercelli. Una frase le ha dato coraggio, scritta da una detenuta di nome Lucia, una frase in cui si diceva che essere odiati dava ancora più forza.

La permanenza in carcere ovviamente l’ha segnata, però ne è uscita con una consapevolezza, quella di non mollare mai. Questa mostra rivela tutta la sua creatività, ma ha anche aggiunto nell’intervista che intende creare qualcosa per le donne vittime di ingiustizia.