Balcani: prima visita di Borrell per la pacificazione Serbia-Kosovo

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Prima visita del capo della diplomazia Ue nei Balcani. Il 30 e 31 gennaio Josep Borrell si è recato a Pristina e Belgrado per favorire il dialogo tra Kosovo e Serbia, interrotto da un anno. "Il mio dovere, il mio compito, il mio impegno, il mio obiettivo è accompagnare, facilitare i negoziati tra Serbia e Kosovo perché il problema può essere risolto solo dalla Serbia e dal Kosovo. È un negoziato tra loro due e la soluzione si può trovare solo tramite un accordo tra i due", ha detto Borrell.

L'Unione europea è incompleta senza i BalcaniJosepe Borrell
Alto rappresentante Ue per gli affari esteri

Al Kosovo serve un governo

Il 30 gennaio a Pristina l'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, ex ministro degli Esteri spagnolo (paese che non riconosce l'autonomia del Kosovo), ha ribadito la necessità per il Kosovo di avere subito un governo per riaprire il dialogo con la Serbia. Dopo il voto anticipato del 6 ottobre il Kosovo non è riuscito a formare l'esecutivo e c'è il rischio di andare di nuovo alle urne. Proprio il 29 gennaio i leader di Autodeterminazione e Lega democratica del Kosovo (Ldk), Albin Kurti e Isa Mustafa, si sono incontrati ma non sono riusciti a trovare un accordo per la formazione di un nuovo governo. Kurti, che nei giorni scorsi ha ricevuto dal presidente Hashim Thaçi l'incarico di formare il governo, ha tempo fino al 4 febbraio.

L'incontro Borrell-Thaçi

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Il presidente del Kosovofermo immagine del video

Durante l'incontro con il presidente kosovaro Hashim Thaçi, Josep Borrell ha sottolineato come il Kosovo sia pronto dal punto di vista tecnico per facilitare i visti per viaggiare nell'area Schengen. Ma non ha specificato quando questo accadrà. Dal canto suo Thaçi ha sottolineato come la mancata liberalizzazione sia "un errore strategico nei confronti del Kosovo. Questo isolamento e discriminazione del Kosovo sono ingiustificati e impediscono il futuro europeo. Voglio credere che con l'energia, il potenziale e il coraggio che Borrell darà alla politica estera dell'UE questa questione cambierà immediatamente. Vorrei davvero vedere un'Unione europea unificata verso il Kosovo".

Nessuna concorrenza con gli Stati Uniti

La visita di Borrell nei Balcani è arrivata subito dopo quella dell'inviato speciale degli Usa per il Kosovo, Richard Grenell. "Io non sono in gara con gli americani - ha detto Borrell - lavoreremo insieme. Non siamo qui per accusarci a vicenda".

La riunione a Berlino

Il 27 gennaio l'inviato Usa per il Kosovo, Richard Grenell, ha preso parte a una riuione a Berlino con rappresentanti di Kosovo e Serbia in cui sono state prese delle importanti decisioni sul ripristino del collegamento ferroviario tra Belgrado e Pristina. I dettagli non sono stati resi noti. Da pochi giorni sono stati riattivati i collegamenti aerei tra le due capitali.

L'ultimo scontro tra Kosovo e Serbia

Sempre il 27 gennaio si è tenuto l'ultimo scontro tra Kosovo e Serbia. In occasione del Giorno della Memoria, il presidente kosovaro Hashim Thaçi è tornato ad accusare la Serbia di "negare i crimini" che causarono quello che ha definito "l'olocausto balcanico". "L'idea e i tentativi di sterminio di popolazioni e gruppi etnici sono stati perseguiti dal regime serbo in Bosnia-Erzegovina e in Kosovo. I massacri e la pulizia etnica assomigliano a quelli della seconda guerra mondiale", ha detto Thaçi, secondo il quale "purtroppo la Serbia ancora oggi nega i crimini che hanno causato l'olocausto balcanico in questa parte dell'Europa". Immediata la reazione di Belgrado. Marko Djuric, capo dell'Ufficio governativo serbo per il Kosovo, ha definito "disgustose" le affermazioni di Thaçi sull' 'olocausto balcanico', paragonando i serbi ai nazisti e gli albanesi del Kosovo agli ebrei.

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