Samuel Artale, il Gazzettino: “Smascherato un falso sopravvissuto di Auschwitz”
by Redazione BlitzROMA – Samuel Artale, padovano 83enne, ha girato l’Italia testimoniando l’orrore dei campi di sterminio. Ma sembra, come racconta il Gazzettino, che nei campi di concentramento, Samauel Artale non ci sia mai stato
E’ proprio il Gazzettino a rimettere insieme i pezzi del puzzle di questa storia.
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“Artale racconta di essere nato a Rostock, in Germania da una famiglia ebreo-prussiana. Ma le verifiche fatte dal Gazzettino, successive ad un misterioso fascicolo-denuncia trovato nella propria cassetta della posta da un signore veneziano appassionato di storia ebraica, dicono altro. Da una visura camerale della Camera di Commercio emerge che l’ingegnere, proprietario della Artale Group fondata a Padova nel 2007, sia nato a Laino Borgo in provincia di Cosenza il 22 marzo 1937. Ora queste verifiche vengono accompagnate da una pesante e qualificata presa di posizione. È quella di Gadi Luzzatto Voghera, storico veneziano, direttore del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano”.
“La storia che Artale racconta con commozione alle scolaresche assetate di testimoni – spiega al Gazzettino Gadi Luzzatto Voghera, storico veneziano, direttore del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano – non trova riscontro di alcun tipo. Negli archivi di Rostock non c’è traccia della sua famiglia e gli ebrei di quella città sono stati tutti deportati due anni prima di quel che racconta. Nei Sonderkommando ad Auschwitz non hanno mai lavorato bambini, come lui sostiene. E lui stesso non è un ebreo tedesco, bensì un anziano signore che risulta nativo di Cosenza. Il libro che ha pubblicato lo scorso anno (Alla vita, ndr) è ricco di errori storici. Purtroppo in questi giorni l’amministrazione comunale di Cessalto, ultima di una lunga serie, ha deciso di offrire a 300 studenti la testimonianza di questo signore in occasione del Giorno della Memoria. E, fatto più grave, ha chiesto e ottenuto dalla inconsapevole senatrice Liliana Segre un messaggio di saluto per la manifestazione, associando così la testimonianza vera a quella fasulla”.
Il Gazzettino si è anche rivolto all’International Tracing Service di Bad Arolsen, in Germania, un centro internazionale sulla persecuzione nazista contenente le schede delle persone deportate nei campi di concentramento. “Abbiamo effettuato un controllo approfondito dei nostri documenti tenendo conto dei vari nomi e cognomi della persona – hanno fatto sapere – Non è stato possibile trovare informazioni sulla persona ricercata”.
“Nel dopoguerra – racconta ancora Luzzatto – sono state raccolte migliaia di testimonianze di sopravvissuti allo sterminio. Purtroppo ci sono stati alcuni casi noti di personaggi che, per motivazioni varie in genere legate a dinamiche psicologiche insondabili, hanno offerto testimonianze poi rivelatesi false. La testimonianza del signor Artale, che da quindici anni viene invitato da istituzioni e amministrazioni pubbliche, rientra purtroppo in questa categoria. Una scelta inopportuna compiuta in un momento storico delicato. Un momento nel quale non ci si può permettere di prendere in giro la Storia”.
Fonte: Il Gazzettino.