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Emergenze, ecco il Piano provinciale di Protezione civile

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Presentato nella sede della Città metropolitana. All’evento hanno partecipato, oltre ai vertici delle Forze di Polizia, anche i rappresentanti dei Comuni, degli Uffici, delle aziende erogatrici dei servizi e delle strutture operative locali

MESSINA – Presentato questa mattina nel Salone degli specchi di Palazzo dei Leoni, sede della Città metropolitana, il Piano provinciale di Protezione Civile. L’elaborato è stato illustrato nel corso di un incontro organizzato dalla Prefettura di Messina d’intesa con la Città Metropolitana e il Dipartimento regionale della Protezione Civile.

All’evento hanno partecipato, oltre ai vertici delle Forze di Polizia, anche i rappresentanti dei Comuni, degli Uffici, delle aziende erogatrici dei servizi e delle strutture operative locali che fanno parte del sistema di protezione civile.

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In apertura dei lavori, il sindaco della Città Metropolitana, Cateno De Luca, dopo aver rivolto un saluto ai partecipanti, ha sottolineato l’importanza della pianificazione. Che consente, tra l’altro, di affrontare in maniera più efficace le criticità che affliggono il territorio, prima tra tutte la
fragilità dal punto di vista idrogeologico, evidenziando anche talune problematiche correlate. In particolare, alle lungaggini burocratiche che non consentono di intervenire con la dovuta tempestività al verificarsi di situazioni emergenziali.

L’intervento del Prefetto

Il Prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, ha poi tracciato un quadro di carattere generale dei riferimenti normativi che regolano la materia. La rappresentante del Governo ha evidenziato come il Piano provinciale di protezione civile si configuri come una cornice data dalla previsione dei rischi che, nel territorio provinciale, sono di vario tipo. Esso costituisce al contempo un manuale di pronto intervento contenente le notizie necessarie ad affrontare qualsiasi emergenza (quali l’indicazione della rete stradale, l’elencazione delle elisuperfici, la configurazione geomorfologica del territorio, ecc.).

Ciò allo scopo di fornire una risposta pronta e coordinata da parte di tutte le componenti interessate (Stato, Regione, Enti Locali, volontariato) nello spirito della massima collaborazione interistituzionale.

A tale riguardo, il prefetto ha fatto riferimento alle iniziative già da tempo avviate dalla Prefettura per la gestione dell’emergenza a livello provinciale ai fini della prevenzione e riduzione del rischio. Quali, da ultimo, la consegna ai Comuni costieri delle cartografìe tecniche – preventivamente acquisite dall’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale (Ispra) – contenenti l’individuazione speditiva delle aree costiere potenzialmente esposte ad eventi di maremoto e delle relative zone di allertamento.

L’importanza dei Piani comunali

Nel corso della riunione il Prefetto ha anche evidenziato l’importanza che il Piano provinciale di Protezione Civile sia coordinato con i piani comunali.

In proposito Maria Carmela Librizzi ha sottolineato la necessità di dotarsi del Piano comunale di Protezione Civile e di procedere al relativo aggiornamento al fine di salvaguardare la pubblica incolumità. E’ stato altresì evidenziato come la carenza di tale fondamentale strumento esponga i singoli Amministratori locali a precise responsabilità, anche di natura penale, nel caso in cui si dovessero verificare eventi emergenziali con conseguenze a persone o cose.

Ha poi sottolineato come, nelle more della diffusa e congruente predisposizione dei piani di protezione civile comunali, assuma particolare rilievo la capillare informazione alla cittadinanza circa i comportamenti da seguire in caso di allertamento.

Il convegno ha anche registrato gli interventi dei relatori appartenenti alla Città Metropolitana e al Dipartimento Regionale di protezione civile, sugli aspetti organizzativi e sui contenuti del Piano provinciale di protezione civile.

L’incontro ha costituito un importante appuntamento istituzionale per favorire il raccordo tra tutti gli Enti interessati con lo scopo di creare la necessaria sinergia nella gestione di eventuali situazioni emergenziali. Nonché, più in generale, per affermare la cultura della prevenzione ai fini
della riduzione dei rischi.

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