Brexit l’ora X è arrivata: cosa c’è da sapere
by Nicola SantulliSembrava tanto lontana la Brexit e invece è arrivata l’ora X. Nel 2016 i cittadini inglesi furono chiamati alle urne per scegliere da che parte stare: se con l’Europa o meno. Il popolo britannico scelse di stare fuori dall’Europa.
A mezzanotte in Italia, alle ore 23 in Gran Bretagna cala il sipario: Regno Unito ed Europa si dividono per sempre.
Ma perché Brexit?
Il termine è stato coniato dall’unione di due parole anglosassoni: britain che significa Regno unito ed exit che significa uscita.
Cosa cambia
Tutti si chiedono cosa accadrà da domani. Nulla. In una sola parola può essere raccolto lo stravolgimento in atto. La data del divorzio ufficiale è fissata al 31 dicembre 2020. Da domani fino al termine dell’anno si è in una fase di transizione.
Per fare un esempio: gli espatriati registrati come residenti già oggi e fino al 30 giugno 2021, manterranno gli stessi diritti riconosciuti oggi.
Nel 2021 cambiano le regole: stop alla libertà di movimento e l’introduzione di un nuovo regime d’immigrazione per la Gran Bretagna. Coloro che vorranno andare in quel territorio necessiteranno del passaporto.
Perché influisce anche sugli altri Stati
L’economia mondiale avrà riflessi per questa scelta. Prima di ogni cosa viene messa in dubbio l’utilità dell’Europa. Ma su questo tema bisogna andarci cauti. Ricordiamo che l’unione fa la forza. Però la scelta di una delle grandi potenze economiche europee che si sottrae all’Europa apre il dibattito anche negli altri Stati.
La bozza Europa – Uk
La separazione tra Europa e Uk ha una bozza di accordo: per i cittadini europei che vivono e lavorano in Gran Bretagna non cambia nulla ma devono solo registrarsi presso il ministero.
Gli impegni una volta assunti, vanno onorati. L’Uk pagherà all’Ue 40 miliardi di euro per far fronte a impegni pregressi. Per il sistema doganale europeo e mercato unico l’Irlanda del Nord sarà soggetta mentre la Gran Bretagna no.
Lavorare in Gran Bretagna non sarà come prima: si prendeva la valigia e si partiva senza disturbi. Con la Brexit baristi, camerieri, parrucchieri dovranno avere già un contratto di lavoro prima di partire e non potranno restare più di un anno. Diverso il discorso per lavoratori qualificati: visti di lavoro più lunghi e poter farsi riconoscere la residenza. Per chi vuole andare in vacanza passaporto e visto elettronico.