Atalanta, Ilicic: “Lo Scudetto? Perché no, possiamo diventare il Leicester della Serie A”
Grande protagonista in questa prima parte di stagione della squadra di Gian Piero Gasperini, Josip Ilicic ha commentato il cammino della formazione bergamasca e parlato anche del suo futuro: “Mi godo il presente e cerco di non pensare a cosa accadrà. Un calciatore un giorno è qui e quello dopo è da un’altra parte”.
by Alberto PucciSe l'Atalanta sta continuando a regalare grandi emozioni ai propri tifosi e ad incantare il resto degli appassionati, il merito è anche di Josip Ilicic: al momento l'uomo in più di Gian Piero Gasperini. Con 14 reti e 6 assist in 23 partite, lo sloveno si è infatti caricato sulle spalle la Dea e la sta nuovamente portando verso la zona Champions League. Intervistato da Sky Sport, l'attaccante nerazzurro ha parlato della sua straordinaria parte di stagione e dei possibili obiettivi della formazione bergamasca.
"Giocare in Champions League, dove si affrontano le migliori squadre d'Europa, è per me già molto importante – ha spiegato Ilicic – Però ovviamente in tutto quello che ho fatto mi sono chiesto quando sarei arrivato a vincere qualcosa. Lo Scudetto? Stiamo facendo molto bene, però per arrivare a quel livello ci vuole ancora tanto: tanta qualità, tanto lavoro. Se vediamo la rosa della Juventus, ci sono 22 titolari di livello mondiale. Può succedere, certo, è capitato anche al Leicester e può capitare anche qui. L'Atalanta è sulla strada giusta".
Il futuro di Ilicic
Se riuscirà a smaltire il problema al flessore che lo ha costretto, nelle ultime ore, a lavorare parzialmente in gruppo, Josip Ilicic sarà tra i protagonisti della sfida del Gewiss Stadium contro il Genoa. Nella lunga intervista concessa, il giocatore di Gasperini anche messo l'accento sul feeling con la città: "Questa è la mia miglior stagione, ma non è ancora finita e voglio concluderla bene. Dobbiamo dare ancora di più per raggiungere il nostro obiettivo che è quello dell'anno scorso".
"Il futuro? Non ho mai detto che resterò all'Atalanta a vita. Bergamo è come la mia seconda casa, in questi due anni e mezzo finora mi sono trovato molto bene e non potrei chiedere di meglio, ma non voglio pensare a quello che accadrà in futuro. Voglio pensare al presente e a ciò che sto facendo adesso, poi a giugno si vedrà. Un calciatore un giorno è qui e quello dopo è da un'altra parte".