Omicidio Luca Sacchi, il Riesame: “Anastasiya e Princi spacciavano droga a una vasta clientela”
Anastasia Kylemnyk e Giovanni Princi “rifornivano droga a una vasta clientela”. Ne è convinto il tribunale del Riesame che ha spiegato come nei loro confronti, indagati per violazione della legge sugli stupefacenti, esiste il pericolo di reiterazione del reato, perché ben inseriti negli ambienti della droga.
by Alessia RabbaiSu Anastasia Kylemnyk e Giovanni Princi "sussiste un concreto pericolo di reiterazione del reato in ragione delle modalità del fatto e della personalità". A scriverlo il tribunale del Riesame spiegando perché ha mantenuto invariati l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per la fidanzata di Luca Sacchi e il carcere per l'amico del liceo, indagati per violazione della legge sugli stupefacenti, sul mancato acquisto di quindici chilogrammi di marijuana in cambio di settantamila euro dai due pusher di Casal Monastero. Sacchi è stato ucciso in strada con un colpo di pistola sparato alla testa davanti al John Cabot Pub nel quartiere Appio a Roma la notte tra il 23 e 24 ottobre scorsi.
Riesame: "Indagati ben inseriti degli ambienti della droga"
Questa la spiegazione del tribunale del Riesame, un mantenimento della misura nei confronti dei due indagati preso "anche a prescindere dagli esiti drammatici di quanto accaduto quella sera". Infatti secondo i giudici "l'acquisto di ben quindici chili di marijuana denota uno stabile inserimento negli ambienti della droga da parte degli indagati che evidentemente riforniscono una larga clientela". Un'attività, ne sono convinti i giudici della Libertà, "che certo non è episodica ma che viene svolta con abitualità'". Princi, per il Riesame, poteva contare "su solidi canali di riferimento".
Anastasiya e Princi coinvolti nell'acquisto della droga
Anastasia Kylemnyk e di Giovanni Princi, indagati a seguito della vicenda che ha visto la tragica morte di Luca Sacchi, ucciso da un colpo di pistola sparato in strada da Valerio Del Grosso, presunto killer del ventiquattrenne, fanno parte delle sei persone per le quali la Procura di Roma ha ottenuto il giudizio immediato. Il pubblico ministero ha infatti accertato che Princi "abbia avuto un ruolo se non di leader, di certo di promotore della trattativa e della conclusione dell'affare". Per il suo comportamento davanti agli inquirenti e "per essersi avvalso della facoltà di non rispondere, ha dimostrato di non voler interrompere i rapporti con gli ambienti criminali di riferimento, in prospettiva di futuri affari". Secondo il tribunale, Anastasiya sarebbe altrettanto coinvolta nell'acquisto della droga.