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Il presidente del tribunale Gianfranco Coccioli

«Lascio un tribunale con risultati di livello europeo Più 134% di sentenze del Collegio penale»

MACERATA - Il presidente Gianfranco Coccioli da domani "smette la toga" dopo 41 anni in magistratura. Il palazzo di giustizia al top nelle Marche sia per i procedimenti civili che per quelli penali

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di Gianluca Ginella

Il presidente del tribunale di Macerata va in pensione, intanto il palazzo di giustizia ha fatto registrati risultati «che ci mettono a livello europeo, sui processi penali siamo diventati i primi nelle Marche». Così Gianfranco Coccioli, 68 anni a giugno, che ha esordito dicendo: «Non è facile lasciare, sono volati questi 41 anni». Ad ascoltarlo, nell’aula Iacoboni del tribunale di Macerata, magistrati, avvocati e personale. Ha avuto un momento di commozione nel cominciare il suo discorso e i presenti lo hanno incoraggiato con un applauso. Originario di Bari, a Macerata è arrivato nel giugno del 2017. Veniva dal tribunale di Taranto.

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Da sinistra: l’avvocato Maria Cristina Ottavianoni, il giudice Roberto Evangelisti, il presidente Coccioli, il dirigente Vincenzo Bonanni

«Devo dire che a Macerata ho capito subito che non sarebbe stata una passeggiata, anche per via dei problemi legati al sisma del 2016. Il tribunale aveva una situazione buona nel civile, meno nel penale. Nel civile aveva un attivo dell’8 percento nel 2017 (su 100 fascicoli che entravano 108 procedimenti si concludevano), poi nel 2018 abbiamo avuto una performance molto positiva con 18 percento di saldo attivo, grazie al lavoro di squadra e siamo stati primi nelle Marche. Nel 2019 abbiamo avuto un saldo attivo dell’11 percento, secondi al solo tribunale di Pesaro nelle Marche». Coccioli ha puntato sul lavoro di squadra, sull’organizzazione dei ruoli e con l’obiettivo di essere il miglior tribunale nelle Marche. Anche per quanto riguarda i processi penali, dove, anche a causa del terremoto, le cose non andavamo bene. «Nel penale c’era qualche problema che derivava in particolare dal sisma, c’è stato un rallentamento più marcato rispetto al civile. C’erano due grossi processi penali che riguardavano associazioni per delinquere e poi ci sono stati una serie di eventi come l’uccisione della povera Mastropietro e quella di Azka Riaz. Non smetterò mai di ringraziare il giudice Roberto Evangelisti (presidente della sezione penale, ndr) che con il suo arrivo ha contribuito in maniera efficace a dare una svolta. Si è preso questi processi e in poco tempo li ha portati avanti e conclusi». Il tribunale penale collegiale «ha avuto un incremento del 134% delle sentenze, e i procedimenti pendenti sono scesi da 239 a 171. Siamo divenuti il miglior tribunale delle Marche. La giustizia in Italia costa quasi un punto di Pil, A Macerata tra penale e civile siamo in condizione di garantire un risultato quasi europeo». Coccioli ha spiegato che «dal lavoro di magistrato non si stacca mai, anche quando andavo a correre pensavo ai processi sui quali dovevo decidere. Forse ho sacrificato parte della mia vita ma siamo pagati per questo».

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Ha ringraziato «tutti i miei collaboratori dell’ufficio di presidenza, perché mi sono stati vicini e in particolare Vincenzo Bonanni che da subito mi ha seguito, integrato nell’ambiente. Eravamo tutti e due nuovi qua ma entrambi animati da un grande spirito di servizio. Ringrazio i magistrati, il personale amministrativo, il procuratore Giorgio con cui ho lavorato bene, ognuno nel rispetto dei propri ambiti, e l’avvocatura, una avvocatura sana quella che c’è a Macerata» ha detto ricordando che anche il padre era avvocato, e lo è pure suo fratello. «Possiamo dire senza ombra di dubbio che abbiamo lavorato bene insieme – ha sottolineato Vincenzo Bonanni, dirigente del tribunale -, essere alla prima esperienza entrambi credo sia stato un punto di forza e ci siamo aiutati e abbiamo fatto squadra». Il giudice Evangelisti, che da domani reggerà la presidenza del tribunale in attesa della nomina del nuovo presidente, ha detto: «volevo ricordare il profilo umano, la prima volta che lo chiamai lui mi disse subito che la sezione penale in due anni doveva essere la migliore delle Marche. Non lo conoscevo e rimasi stupito, eppure abbiamo raggiunto questo obiettivo. Ho conosciuto una grande persona, mi sarei trovato in una impresa disperata senza lui qui, si trattava di affrontare problemi che andavano indietro nel tempo anche al di là del sisma. E’ stato importante fare squadra, gli dicevo sempre che lui era l’allenatore di una squadra e questa è una dote rara». «Sin da subito mi ha detto che lui capiva noi avvocati perché il padre lo era stato e anche il fratello lo era. Si è squadra quando si riesce a vedere la medesima questione da diversi punti di vista, la giustizia è del cittadino e noi siamo tutti operatori» ha detto il presidente dell’Ordine degli avvocati, Maria Cristina Ottavianoni. La procura, i giudici, il personale amministrativo e l’Ordine degli avvocati hanno poi consegnato alcuni omaggi per il pensionamento di Coccioli.

 

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