MotoGP, Jorge Lorenzo e gli scherzi del destino
Jorge Lorenzo ritorna in sella alla sua amata Yamaha M1. Il destino potrebbe giocare strani scherzi al team Petronas che attende Valentino Rossi.
by Luigi CiamburroLin Jarvis è volato a Lugano per porgere il nuovo contratto a Jorge Lorenzo. Una collaborazione meditata da tempo, pochi giorni dopo la conferenza stampa di addio a Valencia. Non ha mai scartato l’ipotesi di un ritorno in MotoGP, in una nuova veste, senza troppe pressioni, con un impegno part time. Almeno il tempo di recuperare la condizione fisica perfetta, in seguito agli ultimi incidenti che hanno segnato non poco il fisico e il morale del pentacampione. Ma in qualità di collaudatore della Yamaha M1 avrà modo di tornare in sella alla sua amata moto, che porta ancora strascichi del suo stile di guida. E chissà che nei prossimi mesi non cambierà idea e sarà pronto a tornare a tutti gli effetti in gara. Petronas SRT può sognare in grande, l’utopia sarebbe di avere Valentino Rossi e Jorge Lorenzo nel proprio box. Ripetiamo la parola utopia, ma sognare non costa nulla.
LORENZO E LA FILOSOFIA DEI NUMERI
Un destino scientificamente scritto, come osserva lo spagnolo. Perché sommando i numeri di carena dei quattro alfieri Yamaha (46+12-20+21) ne viene fuori il suo 99. Coincidenze. Scherzi della sorte. Eppure la matematica non è un’opinione e la MotoGP è una categoria molto scientifica e ingegneristica. “Sembra che il destino sia stato scritto… (o piuttosto aggiunto)“, commenta Jorge Lorenzo. I panni del collaudatore come anteprima per un ritorno che sicuramente sarebbe ben accetto da Dorna e da milioni di fan. Del resto, è impossibile nasconderlo, fino a pochi mesi fa la priorità del campione spagnolo era svincolarsi da una Honda troppo dipendente da Marc Marquez. Ma la firma con HRC fu una scelta quasi obbligata, una volta sondate le intenzioni Ducati in procinto di scaricare il suo cavallo di battaglia.
LA DISAVVENTURA HONDA
Non c’erano valide alternative, bisogna puntare sulla moto più vincente dell’ultimo decennio. Non provarci avrebbe provocato non pochi rimpianti. Poi l’avventura con la RC213V è iniziata sotto una cattiva stella, con l’infortunio in moto da cross nel gennaio 2019. Una volta in sella a Losail ha scoperto, con un certo sgomento, che i tecnici Honda avevano praticamente modificato il carattere del prototipo rispetto a quanto provato mesi prima. Non tutte le ciambelle riescono con il buco, inutili i tentativi di apportare lievi cambiamenti ergonomici. Ma il monopolio di Marc Marquez non consentiva di allargare il raggio di azione. Adesso Jorge Lorenzo ritorna in sella ad una moto a sua immagine e somiglianza. E chissà che la fame non venga mangiando…