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(ansa)

la Repubblica

Migranti, 700% di partenze in più dalla Libia e memorandum, Conte convoca i ministri a Palazzo Chigi

In 1275 sono già sbarcati e altri 363 sono a bordo della Open Arms in attesa di un porto. Il dubbio che dall'altra parte del Mediterraneo si attui strategia di pressione a pochi giorni dal rinnovo dell'intesa

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In 1275 sono già sbarcati e altri 363 sono a bordo della Open Arms in attesa di un porto, in pratica il 700% di partenze in più. Più di 1600 arrivi dall'inizio dell'anno contro i 202 dello stesso periodo dello scorso anno sono numeri che preoccupano il governo. Perché è evidente che non si tratta solo dell'acuirsi della crisi libica visto che, nonostante il Paese sia in guerra ormai da mesi, le partenze dei migranti si sono fin qui mantenute a livelli più che moderati.
 
Il sospetto è che - come spesso accaduto negli anni - dall'altra parte del Mediterraneo si stia mettendo in atto una strategia di pressione ben precisa nei confronti dell'Italia non a caso a pochi giorni dal rinnovo del Memorandum Italia-Libia che il governo ha deciso di prorogare per i prossimi tre anni alla scadenza del 2 febbraio anche se la tanto annunciata trattativa per le modifiche che l'Italia sollecita non è ancora neanche cominciata.


 
E non a caso la Libia è stata al centro del vertice che il premier Conte ha tenuto questa mattina a Palazzo Chigi, prima del Consiglio dei ministri sull'emergenza coronavirus, con tutti i ministri interessati, Esteri, Interno, Difesa, Infrastrutture.

Open Arms soccorre i naufraghi: l'applauso dei migranti ai soccorritori

 
In mare, in situazione di emergenza e in attesa di una risposta immediata, resta la Open Arms che questa notte ha effettuato il quinto soccorso in 72 ore prendendo a bordo un altro centinaio di persone. E ora, dopo aver evacuato due casi gravi tra cui un minorenne con ferite da torture infette, naviga con 363 persone  bordo tra Italia e Malta sollecitando un porto sicuro. Le persone a bordo sono troppe per la capienza del vecchio rimorchiatore che la Ong spagnola ha rimesso in mare per la sua ultima missione nonostante problemi tecnici non indifferenti