Coronavirus psicosi a Wuhan: nessuno soccorre anziano colpito da infarto per strada

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Coronavirus, Strade deserte a Wuhan, epicentro dell’epidemia (frame Youtube)

ROMA – La psicosi è più contagiosa del coronavirus stesso. Soprattutto in Cina. Un episodio accaduto ieri a Wuhan, epicentro dell’epidemia, è emblematico. Un anziano che stava rientrando a casa è stato colpito da infarto in mezzo alla strada. Nessuno ha osato avvicinarsi per soccorrerlo. Le foto diffuse dall’Afp mostrano i numerosi passanti tenersi a distanza a guardare l’anziano agonizzante. Quando finalmente, dopo una mezz’ora, un’ambulanza è arrivata – con i soccorritori bardati contro il virus come degli astronauti – l’uomo era già cadavere. 

Milano, a Chinatown niente allarme

Che in giro ci sia meno gente del solito lo dicono un po’ tutti, ma il coronavirus non ha spento la Chinatown di Milano, dove comunque in questo venerdì dalle temperature primaverili non sono pochi gli italiani e cinesi che bevono un caffè all’aperto e vanno a fare acquisti anche alimentari. “Certo c’è meno passaggio di gente in questi giorni e anche gli affari vanno un po’ a rilento ma non c’è allarme” dicono due signore che gestiscono un negozio di calzature.

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Rilassati anche i due giovani gestori di un negozio di parrucchieri: “Nessun allarme i clienti sono quelli di prima”. Va decisamente peggio sul fronte ristoranti che accusano un calo massiccio di clientela. A passeggio per via Paolo Sarpi anche una signora di una certa età con un cartello con scritto “Viva la Cina”. “Ieri sono andata in un ristorante cinese a portare la mia solidarietà ed era deserto, vedevo i camerieri quasi in lacrime e – ha spiegato Lorenza – ho sentito il bisogno di fare qualcosa …forza Cina”.

Pranzo contro psicosi del virus

A questo proposito, anche un bel pranzo può aiutare. Ramen e costine: la psicosi da coronavirus si combatte anche a tavola, in un ristorante cinese a Chinatown, con un pranzo cui hanno preso parte Confcommercio e l’assessora alle attività produttive del Comune di Milano Cristina Tajani. “Sono qui per portare un messaggio di vicinanza e solidarietà alla comunità cinese e di rassicurazione ai cittadini sulla diffusione del rischio” ha detto Tajani, spiegando che l’invito è “a non lasciarsi prendere da preoccupazioni immotivate e irrazionali che penalizzano il tessuto economico di una parte della nostra città: non c’è nessun rischio nel frequentare i ristoranti cinesi e non c’è nessun rischio per i bambini che frequentano scuole in classi miste”. (fonti Ansa e Repubblica)