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Steinmeier: troppe volte mancato rispetto a Draghi

L'ex presidente della Bce riceve la croce federale al merito di prima classe: "L'euro era e resta cuore progetto Europa. Per l'Ue nuove sfide da clima a ineguaglianza"

"Troppo spesso sono mancati rispetto e buona educazione nei suoi riguardi, caro Herr Draghi". Lo ha detto il presidente tedesco Frank Walter Steinmeier, a Bellevue, alla cerimonia di consegna della croce al merito a Mario Draghi.  "mi preoccupa la leggerezza con cui si punta il dito contro Francoforte", ha aggiunto. "Abbiamo solo una Bce. La Germania ha bisogno della Bce e la Bce ha bisogno della Germania". Steinmeier auspica che il dibattito resti "oggettivo" e che "gli equivoci fra la Bce e l'opinione pubblica tedesca vengano superati".

Bild e Handelsblatt attaccano
Bild e Handelsblatt sparano a zero contro Mario Draghi, l'ex presidente della Bce che ha ricevuto a palazzo Bellevue, residenza del presidente dell Repubblica tedesca, la "Bundesverdienstkreuz erster Klasse", ossia la croce federale al merito di prima classe, dalle mani di Frank-Walter Steinmeier.

"Come può un uomo che ha privato milioni di risparmiatori tedeschi dei loro interessi essere premiato", chiede retoricamente il tabloid che lo scorso settembre coniò per l'italiano il nomignolo "Conte Draghila". L'autorevole quotidiano economico rafforza il quesito con un sondaggio di YouGov, secondo cui il 60% degli intervistati ritiene che Draghi, sostenuto soprattutto dai Verdi, non vada premiato. 

Draghi: euro era e resta cuore progetto Europa
"L'euro era e resta il 'cuore' del nostro comune progetto dell'Europa". Lo ha detto Draghi a Bellevue, a Berlino. Draghi ha citato la centralità della "cultura della stabilità" in questo progetto e il rispetto delle regole, come "Dna dell'euro".

"Per Ue nuove sfide da clima a ineguaglianza"
"Per preservare il nostro progetto europeo, dobbiamo essere in grado di affrontare le nuove sfide che ci attendono in relazione al cambiamento climatico, alla disuguaglianza e all'indebolimento dell'ordine globale postbellico" ha aggiunto l'ex presidente della Bce. "Per riuscirci - ha detto Draghi - abbiamo bisogno che diverse aree di giurisdizione cooperino e si rafforzino a vicenda, e non dovremmo mai dimenticare che insieme siamo più forti. Sono fiducioso che anche in presenza di queste nuove sfide e minacce esterne, troveremo lo scopo e la forza per andare avanti insieme in Europa e vi ringrazio per l'onore che mi rendete oggi".

Nel suo discorso Draghi ha ricordato i principi che lo hanno guidato nel corso della sua presidenza, ovvero conoscenza, umiltà e coraggio. "La conoscenza in questo contesto significava basare le decisioni sui fatti e nient'altro - ha detto Draghi - e la capacità di cambiare idea di fronte a nuove prove sostanziali. L'umiltà significava agire sempre secondo il
mandato stabilito dalla legge. Il rispetto della legge implica limiti, ma anche obblighi: quando i policymakers sono vincolati da un mandato, devono perseguire la loro missione, anche quando è difficile farlo - in effetti, specialmente quando è difficile farlo". Per la Bce - ha aggiunto Draghi - rinunciare al mandato "non è mai stata un'opzione, perché avrebbe significato venir meno di fronte alle regole a cui dobbiamo aderire, agli organi eletti di cui siamo responsabili e le persone che hanno ratificato il Trattato".

"Quindi quando le decisioni della Bce sono state, in alcune occasioni, contestate in tribunale - ha sottolineato Draghi - dal mio punto di vista, questo è sempre stato uno sviluppo benvenuto, perché ha permesso alla corte di chiarire ciò che la legge richiedeva da noi. Ciò ha dato alla Bce la forza e la fiducia necessarie per adempiere al proprio mandato". Per quanto riguarda il terzo principio, quello del coraggio, questo ha significato "agire per adempiere al mandato in presenza di una situazione incerta e a fronte di critiche". A questo proposito Draghi ha ringraziato Steinmeier e Merkel per il supporto dato nei momenti più difficili. "Le azioni della Bce sono state rese ancora più potenti - ha osservato - dal costante sostegno dei leader politici. Difendendo e rafforzando la nostra indipendenza, avete preservato la credibilità della Bce come istituzione e della sua politica monetaria. Presidente Steinmeier, cancelliera Merkel, voi vi siete immancabilmente schierati al nostro fianco in un momento in cui altre grandi banche centrali hanno dovuto affrontare una crescente pressione politica". Un chiaro riferimento quest'ultimo alla Fed il cui presidente Jerome Powell subisce da tempo un forte pressing da parte di Donald Trump affinché tagli i tassi in modo
sostanziale.