Bill Emmott: “Un momento molto triste. Al popolo britannico importa poco dell'Europa"”

"Ma anche l’Unione europea non ha funzionato bene negli ultimi dieci anni"

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L’intervista di Francesco De Leo, direttore di AffarInternazionali.it a Bill Emmott, già direttore del The Economist dal 1993 al 2006.

Caro Bill, tra ventiquattr’ore il Regno unito sarà fuori dall’Unione europea, qual è il tuo sentimento in questo momento?

“Sento che questo è un momento molto triste e assolutamente non necessario, dovuto a decenni di mala gestione politica da parte dei governi britannici. Ma ora è successo e dobbiamo conviverci. Non può, e non deve, essere un disastro, è un fardello che noi britannici dovremo portare sulle nostre spalle. Ad ogni modo, i corridori possono vincere una corsa anche caricando pesi sulle loro spalle, pertanto non mi sento disperato al riguardo, ma ugualmente triste”. 

Imputi errori all’Unione europea in questi anni di lunghe trattative con il Regno Unito?

“Allora, credo che il problema principale sia stato da parte britannica. Tuttavia, l’Unione europea, sin dalla crisi finanziaria globale del 2008, non ha funzionato bene. Non ha protetto le vite, gli standard di vita dei suoi cittadini, ha dimostrato processi di decisione politica lenti e problematici, soprattutto riguardo all’euro, ma anche sull’immigrazione. Ritengo che la ragione per cui Matteo Salvini è diventato così popolare in Italia e per cui la Lega è ora il partito più grande e popolare nel Paese sia proprio legata a quegli stessi problemi dell’Unione europea e dell’Europa in generale a cui è connessa anche la Brexit. Credo che la ragione per cui si è arrivati a decidere questa Brexit riguardi ovviamente in modo particolare la Gran Bretagna, ma l’Unione europea non ha funzionato bene negli ultimi dieci anni”. 

Qual è stata, secondo te, la ragione principale della scelta del popolo britannico?

“Credo che il problema più rilevante tra il popolo britannico sia che solo ad un piccola parte di esso importa abbastanza dell’Europa. L’Europa non è un tema importante per la maggior parte degli elettori britannici, perciò quando è stata offerta loro la scelta e hanno dovuto prendere una decisione, il fatto che l’Unione europea non funzionasse bene, insieme allo scontento per scelte del loro stesso governo, li ha portati a votare, con uno scarto ridotto, in tale direzione. Alla fine dei conti, però, sono troppo pochi i cittadini britannici a cui importa dell’Ue. Credo che in Italia, in Francia, in Germania, grazie all’esperienza della Seconda guerra mondiale, ci sia un più profondo sentimento di legame con l’Unione europea; in Gran Bretagna il problema è che troppe persone sono indifferenti o disinteressate all’Ue”.

Per leggere l’intervista completa:

https://www.affarinternazionali.it/2020/01/momento-triste-convinverci-emmott/