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Domodossola, telefonate e messaggi al capo che lo aveva licenziato: arrestato per stalking

Perseguitava il direttore dello stabilimento in cui lavorava e per questo, con una accusa di stalking, un cinquantenne di Domodossola (Verbano-Cusio-Ossola) è finito agli arresti domiciliari, su ordinanza del gip del tribunale di Verbania. La vittima che ha denunciato il fatto è un imprenditore quarantacinquenne.

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Un uomo di cinquanta anni è stato arrestato ed è finito ai domiciliari per una storia di stalking, non per motivi sentimentali come spesso accade ma in questo caso di lavoro. Siamo in Piemonte, a Domodossola (Verbano-Cusio-Ossola), e il cinquantenne è finito agli arresti in esecuzione di una ordinanza del gip con l’accusa di aver perseguitato il direttore dello stabilimento in cui lavorava. La vittima “perseguitata” dal cinquantenne è un uomo di quarantacinque anni residente nella zona del lago d’Orta. I fatti contestati risalgono al mese di settembre dello scorso anno. A quanto ricostruito, l’uomo finito ai domiciliari non avrebbe accettato di essere stato licenziato (anche se la fine del contratto di lavoro è avvenuta in modo regolare) e per questo continuava a chiamare, inviare messaggi e appunto perseguitare il responsabile della fabbrica della media Ossola in cui aveva lavorato fino a poco prima. Gli atti persecutori, ripetuti e reiterati, sarebbero andati avanti fino a gennaio.

L'uomo rintracciato e portato a casa dove dovrà restare ai domiciliari – A svolgere le indagini sul caso, dopo la denuncia presentata dall'ex capo dell'indagato, sono stati i carabinieri di Premosello Chiovenda che, giunta l’ordinanza, hanno rintracciato nella giornata di giovedì il cinquantenne a Pieve Vergonte e lo hanno accompagnato a casa sua, dove dovrà rimanere agli arresti per il reato di stalking a disposizione dell'autorità giudiziaria.