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Ritorno dei vitalizi, M5s: “Rivogliono il più odioso tra i privilegi della vecchia politica”

Il Movimento Cinque Stelle torna sulla questione dei vitalizi che sarebbero pronti per essere ripristinati nonostante la camera del consiglio, chiamata a deliberare sulla vicenda, sia programmata solo per il prossimo 20 febbraio. “Ma come si può lavorare alla stesura di una posizione giuridica se emerge che la sentenza in toto o in buona parte è già scritta? Adesso noi chiediamo che si riparta da zero e si recuperino la credibilità e la serenità necessarie a far lavorare bene la Commissione Contenziosa del Senato”, si legge nel Blog delle Stelle.

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"Nella Commissione Contenziosa, che deve esaminare più di 700 ricorsi degli ex senatori che chiedono di riavere i loro vitalizi, sembra esserci la volontà di accogliere questi ricorsi e ripristinare il più odioso tra i privilegi che la vecchia politica si è auto attribuita. E la cosa ancor più grave è che da quanto emerge sembra esserci una sentenza già scritta, senza che si sia tenuta ancora alcuna camera di consiglio. Adesso noi chiediamo che si riparta da zero e si recuperino la credibilità e la serenità necessarie a far lavorare bene la Commissione Contenziosa del Senato": il Movimento Cinque Stelle torna sulla questione dei vitalizi, che secondo il Fatto Quotidiano, sarebbero pronti per essere ripristinati nonostante la camera del consiglio, chiamata a deliberare sulla vicenda, sia programmata per il prossimo 20 febbraio.

In un post pubblicato sul Blog delle Stelle, i grillini chiedono quindi di ripartire da zero, rivedendo la composizione della commissione dopo la notizia su una delibera già pronta della Commissione Contenziosa di Palazzo Madama. Il M5s torna a sottolineare i sospetti di conflitto di interessi verso alcuni componenti che "spinsero la nostra senatrice Elvira Evangelista a rassegnare le dimissioni". Già lo scorso novembre, si legge nel post, "tutto lasciava pensare che la maggioranza dei 5 componenti avesse già maturato il convincimento che il privilegio dovesse tornare in vita e questo senza che i 5 giudici, perché tali sono nel ricoprire quel ruolo, si fossero riuniti per esaminare i documenti e esporre le proprie tesi giuridiche nella Camera di Consiglio. Si capisce bene la gravità di un fatto del genere".

Ma a chi ci si sta riferendo? "Il presidente della commissione è Giacomo Caliendo, senatore di lungo corso di Forza Italia, vicino alla presidente e al suo capo di Gabinetto, l’ex senatore Nitto Palma. Sia Palma che Caliendo sono percettori di vitalizio. Un altro giudice, componente tecnico non senatore, è Cesare Martellino. Diversi quotidiani hanno ricostruito i suoi trascorsi professionali con Nitto Palma alla Procura di Roma, all’Ufficio indagini della Federcalcio e al Comitato organizzatore dei mondiali del ’90. Capite bene che questo intreccio desta fisiologici sospetti. Ecco i due motivi per cui Elvira Evangelista lasciò la commissione", scrivono i pentastellati.

Dopo l'abbandono della senatrice Cinque Stelle si è insediata Alessandra Riccardi "che dopo aver seguito le istruttorie sui ricorsi ha chiesto il tempo necessario a studiare le carte e elaborare la linea giuridica ritenuta migliore, fermo restando la delibera del Consiglio di presidenza. Per questo motivo la camera di Consiglio è stata fissata per il 20 febbraio". Il M5s quindi chiede: "Ma come si può lavorare alla stesura di una posizione giuridica se emerge che la sentenza in toto o in buona parte è già scritta?".

E propone le seguenti soluzioni: "Al suo interno devono essere nominati senatori eletti a partire dal 2013, perché loro, a differenza dei predecessori, non hanno diritto al vitalizio ma ad un trattamento contributivo. Anche i componenti tecnici devono essere al di sopra di ogni sospetto, liberi da qualsiasi legame che possa anche solo suscitare un dubbio di indipendenza di pensiero. Questa sentenza riguarda direttamente i soldi dei cittadini: tantissimi ne sono stati spesi per decenni per ricchi assegni che i parlamentari decisero di attribuire a loro stessi, con criteri super favorevoli. Dopo tanto tempo la delibera voluta dal MoVimento 5 Stelle ha posto fine a questo scandalo, chi chiede di annullare quella delibera non può godere anche di un canale privilegiato dentro le istituzioni".