https://static.fanpage.it/wp-content/uploads/2020/01/aeroporto-wuhan-1200x900.jpg

Allarme Coronavirus, viceministro Sanità a Wuhan per rimpatriare 70 italiani: “Nessun bambino”

Il viceministro della Sanità, Pierpaolo Sileri, sarà presto a Wuhan, città-focolaio dell’epidemia da coronavirus, per riportare in Italia i 70 italiani che ne hanno fatto esplicita richiesta. Il loro arrivo, a bordo di un aereo militare, è previsto tra domenica e lunedì prossimi: “Non ci sono bambini, ma vacanzieri e lavoratori che vivono nel distretto. Stanno tutti bene. Allarmismo eccessivo”.

by

Arriveranno tra domenica e lunedì prossimi in Italia i 70 italiani che si trovano nel distretto di Wuhan, la città-focolaio dell'epidemia da coronavirus 2019-nCoV che ha fatto finora in Cina 213 vittime e circa diecimila contagi. Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, sarà personalmente, insieme al personale sanitario, sull'aereo militare che nelle prossime ore trasporterà i connazionali a Roma, i quali, una volta atterrati, saranno tenuti in isolamento per precauzione. "Le loro condizioni sono comunque buone – ha specificato Sileri a Fanpage.it -. Si tratta di 70 persone, tra vacanzieri e cittadini che vivono stabilmente nel distretto epicentro della polmonite virale, i quali hanno fatto esplicita richiesta di rimpatrio. Ci sono, infatti, anche altri italiani che preferiscono rimanere a Wuhan perché lì c'è la loro famiglia".

Il viceministro conferma che in Italia i casi accertati di infezione da coronavirus sono due. Si tratta di due turisti cinesi, di 66 e 67 anni, che sono stati ricoverati all'ospedale Spallanzani di Roma, dove si trovavano in vacanza, i quali, dopo essere stati sottoposti a tutte le analisi del caso, restano in isolamento ma le loro condizioni non destano preoccupazione. "I pazienti stanno bene, devono solo aspettare di guarire – ha precisato Sileri -. L'allarmismo che si sta diffondendo è eccessivo. In primo luogo perché, rispetto a un mese fa, quando si è avuta la notizia dei primi contagi e il virus era ignoto, adesso ne conosciamo le caratteristiche ed anche l'indice di mortalità. E in secondo luogo, perché proprio la mortalità è molto bassa. Basti pensare che ogni anno muoiono tra le duecento e le trecento persone di comune influenza. A ciò si aggiungano altri settemila decessi che si verificano come complicanze dell'influenza stessa. Parlare di un virus che ha fatto finora poco più di duecento vittime in una città come Wuhan da 11 milioni di abitanti non è dire molto. La Cina ha comunque messo in atto delle misure straordinarie per contenere i contagi e l'Italia è stato tra i primi paesi ad adottare un protocollo ah hoc".

Allarmismo eccessivo, dunque, nonostante il Consiglio dei Ministri abbia dichiarato emergenza sanitaria per i prossimi sei mesi, su cui bisogna dare le corrette informazioni. "Le famose mascherine – ha concluso il viceministro – non servono a proteggere dal contagio. È una stupidaggine. Possono essere utili a coloro che si trovano in una zona ad alto rischio di contagio perché possono contribuire a evitare l'inalazione di aerosol, ad esempio proteggono dagli starnuti, ma non altrove. Piuttosto il consiglio è quello di adottare le normali misure contro l'influenza stagionale, quindi stare lontano dalle persone che stanno male, evitare i luoghi eccessivamente affollati e lavarsi spesso le mani e per almeno 20 secondi".