Uccide la compagna e la figlia della donna, poi si spara: tre vittime nel nisseno. Il movente sarebbe la fine di una relazione

by
https://www.newnotizie.it/wp-content/uploads/2020/01/Doppio-omicidio-e-suicidio-a-Mussomeli.jpg
La casa delle due vittime (foto ripresa da la Repubblica)

Michele Noto ha ucciso la ex compagna e la figlia della donna prima di suicidarsi. La tragedia è avvenuta a Mussomeli (Caltanissetta). Pare che l’uomo non abbia accettato la fine della loro relazione

Ha ucciso la sua ex compagna e la figlia che la donna aveva avuto con un altro uomo, prima di togliersi la vita. Ci troviamo a Mussomeli, in provincia di Caltanissetta (Sicilia), e il gravissimo episodio di cronaca nera di cui stiamo per parlare ha avuto luogo nel corso della notte appena trascorsa. Le vittime di questa follia omicida sono Rosaria Mifsud, la figlia Monica Di Liberto e l’ex convivente di Rosaria, Michele Noto, autore del doppio omicidio. L’uomo, come detto, si è ucciso subito dopo aver commesso il fatto.

Ennesimo caso di violenza contro le donne in Sicilia, dunque, dopo la sconvolgente notizia che è arrivata da Mazara del Vallo: una donna è stata uccisa dal marito dopo tre giorni di violenze e percosse continuative. A nulla sono valse le denunce (alcune poi ritirate) sporte in passato dalla vittima.

Doppio omicidio con suicidio a Mussomeli, Michele Noto ha ucciso Rosaria Mifsud e la figlia Monica di Liberto. Poi si è tolto la vita

Michele Noto (27 anni) è l’assassino di Rosaria Mifsud (48 anni) e di sua figlia, Monica Di Liberto. Il giovane uomo aveva portato avanti una relazione sentimentale con Rosaria, e tale relazione era stata avversata da Monica che teneva in considerazione l’alta differenza d’età esistente tra la madre e il nuovo compagno. Una storia costellata da degli alti e bassi che, alla fine, hanno portato alla tragedia.

Tutto è iniziato quando Rosaria, conosciuta anche con il diminutivo di Rosy, ha deciso di troncare quella storia d’amore evidentemente malata. Michele Noto- coetaneo della figlia della ex- non ha accettato quella decisione. Così, la scorsa notte l’uomo- armato di pistola, detenuta con regolare porto d’armi- si è recato nell’abitazione in cui le due donne vivevano. Siamo a Mussomeli, in Via Santa Maria Annunziata.

Madre e figlia sono state entrambe freddate con cinque colpi di pistola ciascuna. Michele Noto ha poi riservato a se stesso un ultimo proiettile e si è ucciso. A dare l’allarme sono stati i vicini di casa e il fidanzato della 27enne Monica Di Liberto, i quali hanno avvertito i Carabinieri. Adesso gli inquirenti stanno cercando di ricostruire tutta la dinamica dei fatti.

I tre corpi ormai privi di vita sarebbero proprio stati ritrovati dal fidanzato della ragazza. Il giovane era stato allertato, tramite WhatsApp, della presenza di Michele Noto nella loro casa. Le successive mancate risposte di Monica lo hanno messo in allarme, tanto da convincerlo ad andare di persona a controllare se la situazione fosse tranquilla.

Doppio omicidio con suicidio a Mussomeli, parla il sindaco: “Ci sarà il lutto cittadino”

Secondo quanto riportato da la Repubblica, pare che il Noto si fosse appostato nei pressi dell’abitazione e abbia atteso che le due donne– prima la madre, poi la figlia- rincasassero. A questo punto sono da connettere le testimonianze dei vicini, che hanno raccontato di aver sentito cinque spari e poi altri cinque. Era da poco passata la mezzanotte. Dopo una decina di minuti l’ultimo colpo: quello del suicidio.

Tutta la comunità di Mussomeli piange la scomparsa di Rosalia Mifsud e della figlia Monica Di Liberto, vittime della gelosia malata di Michele Noto, la terza persona deceduta questa notte. Il sindaco Giuseppe Catania ha dichiarato che proclamerà il lutto cittadino:

Proclamerò il lutto cittadino. La comunità di Mussomeli è sconvolta per quanto accaduto. E’ sicuramente un evento che ci ha scossi profondamente, sia per la tragedia in sé, tre giovani vite spezzate, e ancora più sconvolgente per il fatto che si tratta di persone che non hanno mai fatto nulla di strano e quindi non era un fatto prevedibile“.

Maria Mento