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La CEO di Ibm Ginny Rometty (Foto: Ibm)

Ginni Rometty, tra le donne più potenti del mondo, lascia il posto di ad in Ibm

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Dopo 40 anni in azienda e 8 al vertice, si dimette. Al suo posto subentrano Arvind Krishna come nuovo ad e James Whitehurst come presidente.

Cambio al vertice per Ibm. Dopo quarant’anni in azienda Ginni Rometty, la prima donna ad aver rivestito il ruolo di amministratore delegato e presidente del colosso tecnologico, in carica dal 2012, ha annunciato che si dimetterà ad aprile. Al suo posto come amministratore delegato sarà nominato Arvind Krishna, che attualmente è a capo della divisione del gruppo che si occupa di computer cloud, mentre l’attuale ad di Red Hat, James Whitehurst, sarà il nuovo presidente.

Le dimissioni sono arrivate in modo abbastanza inatteso dopo la chiusura delle borse. Rometty è una delle persone più potenti al mondo nel settore industriale e manageriale, un ambito dove la percentuale di presenza femminile è ancora inferiore al 7%, come riporta il New York Times. La rivista Forbes l’ha inserita al nono posto della sua classifica tra le donne con maggiore potere a livello globale.

E sotto la sua guida Ibm è riuscita a mettere a segno importanti traguardi, soprattutto nell’ambito di acquisizioni di altre aziende con cui sviluppare delle partnership in vista delle sfide nel settore del cloud computing e dell’intelligenza artificiale. Soltanto l’anno scorso, per esempio, la società ha chiuso la sua più grande acquisizione con l’acquisto della società Red Hat, il più grande distributore del sistema operativo Linux, per la cifra record di 34 miliardi di dollari.

In una nota pubblicata sul sito della compagnia, Rometty ha dichiarato la sua completa fiducia nei manager che la sostituiranno, indicando anche quali saranno le principali sfide del futuro di Ibm“Arvind è l’amministratore giusto per la nuova era di Ibm e “ha avuto un ruolo importante nello sviluppo delle nostre principali tecnologie come l’intelligenza artificiale, il cloud, il quantum computing e la blockchain”. E ha continuato dicendo che “anche Jim [Whitehurst, ndr] è un leaer di lungo corso che è stato in grado di posizionare Red Hat al primo posto tra i provider di software It open source e di servizi per le imprese”.

Positivo l’impatto della notizia sulle azioni della compagnia, che hanno guadagnato il 4% nelle negoziazioni notturne.