Alba Parietti: "Odiare è forse più semplice, ma non serve a niente"

Alba Parietti torna sul "finché una popolazione non ha un’adeguata istruzione non può essere in grado di votare in modo legittimo". "Ho ricevuto commenti irripetibili, ma nessuno mi ha difesa"

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“Appartengo alla categoria di persone che in questo Paese possono essere umiliate, offese, violentate senza che nessuno ne prenda le difese. Pensa che qualche politico di sinistra abbia preso le mie parti? Pensa che qualche politica donna lo abbia fatto nonostante la volgarità dei commenti irripetibili che mi sono stati rivolti”. È furiosa Alba Parietti. Furiosa per non essere stata capita quando su Rete Quattro, nel corso della trasmissione Stasera Italia, ha detto: “Finché una popolazione non ha un’adeguata istruzione non può essere in grado di votare in modo legittimo”. Furiosa perché, lo ammette: “l’odio che mi stanno vomitando addosso da due giorni migliaia di italiani è la prova di come l’ignoranza stia diventando padrona”. 

Ricapitoliamo. Che cosa voleva dire?

Che il diritto al voto è sacrosanto. Ma che votare deve presupporre, oltre il diritto, anche il dovere di informarsi, di studiare, di pensare con la propria testa. Esattamente come è accaduto in Emilia dove i cittadini sono stati attivi e partecipi. Tutti erano informati sui candidati, alcuni sono scesi in piazza con le sardine per dimostrare il dissenso, in moltissimi sono andati alle urne. 

Si è pentita di quello che ha detto?

Per i modi forse, ma non per il significato che pure è stato travisato e strumentalizzato. Un sacco di persone la pensano così. Sono convinta che l’Italia negli ultimi novant’anni sia stata sempre in mano agli slogan elettorali, e a chi faceva la voce più grossa. Possiamo dire il contrario? Dopo il fascismo, c’è stata la Dc, a seguire tutti i movimenti guidati dalla Lega, poi Renzi, dunque i Cinque Stelle e infine Salvini. La gente si fa guidare dagli umori, dal sentito dire, ma non si affida più all’informazione e all’ideologia. Poi io non mi rivolgevo a nessuno nello specifico, invece molta gente l’ha presa sul personale.

Per esempio?

Matteo Salvini, che ha postato su Facebook il video producendo rigurgiti d’odio irripetibili nei miei confronti. La popolazione di oggi vive in parte di slogan, e questo è il risultato. Ma una nazione, per dirsi tale, deve garantire la necessaria istruzione al cittadino per farlo andare a votare in modo consapevole. 

Ha detto che nessuno la difende.

Ho avuto qualche messaggio di solidarietà in privato, ma nessun politico ha preso le mie difese. 

Questo perché?

Sono sempre stata di sinistra, ma non rappresento l’ideale estetico della sinistra. Gli stessi politici hanno paura di difendermi per non perdere i consensi.

Cosa le ha insegnato questa storia?

Mi fa soffrire che le persone siano spesso incapaci di offrire un pensiero lucido, e articolato. Odiare è forse più semplice, ma non serve a niente.