"Due casi importati non fanno epidemia", assicura il virologo
Per Maga "l'uomo della strada sta come ieri: sereno". Ogni anno in Italia "arrivano tra 100 e 200 persone infette dai virus più strani: Dengue, Chikugunya, Zika. Tutti potenzialmente epidemici perché trasmessi da zanzare"
by AGI - Agenzia Giornalistica Italia"Era largamente probabile e atteso che anche in Italia arrivasse nCoV. Ma due casi in una coppia di turisti non fanno epidemia". Lo ha detto all'AGI Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pavia. "Anzi, neanche 100 casi farebbero un'epidemia - specifica - se si trattasse di casi importati che non hanno dato nessuna trasmissione. Si parlerebbe di introduzione ma non di contagio. In Francia e Germania ci sono stati più casi, in Germania anche di trasmissione: ma nessuna epidemia".
Del resto, ricorda Maga, "in molti paesi fuori dalla Cina i casi sono molto superiori e da più tempo ma non si parla di epidemia da nessuna parte fuori dalla zona 'calda' perché i casi di contagio sono assenti o limitatissimi". Nessun allarme quindi, anche perché non è la prima volta che nel nostro paese arrivino persone infette da un agente patogeno. "Ogni anno in Italia arrivano tra 100 e 200 persone infette dai virus più strani: Dengue, Chikugunya, Zika. Tutti potenzialmente epidemici perché trasmessi da zanzare", dice Maga.
"Ma a parte rarissimi casi di piccole catene di contagio (come per Chikungunya nel 2007 e 2017) nessuna epidemia. E nessuno - continua - si chiude in casa ogni estate per paura di contagiarsi". Il rischio di contagio rimane infatti bassi.
"Tutti i dati indicano che il contagio - spiega il virologo - richiede una vicinanza prolungata con la persona infetta: abitare insieme, stare seduti intorno allo stesso tavolo in un ufficio, stare seduti vicini in aereo per ore, ecc. ecc. L'infezione non è letale, nell'80 per ceto dei casi ha decorso benigno (cioè si guarisce) senza particolari complicanze, nel 20 per cento dei casi può dare una polmonite virale che se si è anziani, immunodepressi, o con patologie croniche respiratorie o cardiocircolatorie può mettere a rischio la vita (decessi da 2 per cento a scendere, in realtà i conti fatti sul numero stimato di infezioni totali danno un tasso di letalità molto più basso)".
Secondo Maga, l'influenza sarebbe più pericolosa. "L'influenza fa più morti: l'eccesso di mortalità soprattutto per complicanze nelle persone anziane ogni anno in Italia conta alcune migliaia di vite", sottolinea.
Infine Maga ribadisce: "non tutti quelli che vengono a contatto con un infetto sviluppano la malattia. Non tutti si prendono l'influenza se stanno a contatto con un influenzato: è il gioco del nostro sistema immunitario, qualcuno resiste meglio. Questo per dire che con due casi importati e zero contagi, oggi l'uomo della strada sta come ieri: sereno". Potrà svilupparsi un'epidemia? "Il rischio zero in epidemiologia non esiste. Ma ad oggi è ancora molto basso", conclude.