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📷 Filomena Ricci, delegato Abruzzo Wwf

"A Cerratina si costruirà una nuova discarica": l'allarme di Wwf e Legambiente

L'appello alla politica a ridurre gli scarti incentivando riuso e riciclo, evitando accumulo di rifiuti

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Wwf e Legambiente puntano l'attenzione sulla gestione dei rifiuti in Abruzzo. In una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina, le due associazioni hanno sollevato la questione della discarica di Atri (Teramo) e di quella di Cerratina, in Val di Sangro, di cui è stato recentemente deciso l'ampliamento.

Per Wwf e Legambiente, entrambe seguono un "vecchio modello di gestione dei rifiuti ormai superato e insostenibile sia sul piano ambientale che su quello economico". Per quanto riguarda la discarica di Cerratina, le associazioni lamentano che "senza alcun progetto in atto" è in programma un ampliamento di 800 mila metri cubi che, accusano, è di fatto una "nuova discarica".

"In un Abruzzo nel quale i Comuni Ricicloni con una raccolta differenziata superiore al 65% rappresentano il 60% del totale - ha sottolineato il presidente regionale di Legambiente Giuseppe Di Marco - non c’è più spazio per una politica delle discariche. Gestioni efficaci e ben organizzate, raccolta porta a porta, politiche di prevenzione, tariffazione adeguata per disincentivare la produzione dei rifiuti e aumentare la qualità dei diversi materiali raccolti, sono gli ingredienti fondamentali per lavorare alacremente sul riciclo, sull’utilizzo della materia prima seconda che ne deriva e sulla chiusura del ciclo dei rifiuti attraverso gli impianti utili e necessari come i biodigestori anaerobici".

"Per archiviare la stagione delle discariche - incalzano le associazioni - serve dunque completare il sistema impiantistico per il riciclo e il riuso dei rifiuti, urbani e speciali, rendendo davvero autosufficiente la nostra Regione che a partire dallo scorso anno, da Piano regionale dei rifiuti esistente, dovrebbe operare appunto in autosufficienza. E non c’è finalità pubblica che giustifichi impianti sovradimensionati rispetto alle reali esigenze regionali, solo per garantire un’apparente sostenibilità economica che rischia di alimentare ancora gestioni private".

"Non serve – commenta il delegato Abruzzo del Wwf Italia Filomena Ricci – continuare ad ammucchiare rifiuti in depositi dannosi per l’ambiente e sempre più grandi, così come non serve bruciarli. Occorre una seria politica che punti in primo luogo alla riduzione degli scarti anche attraverso il riuso e il riciclaggio. Per quanto riguarda la frazione organica anche il compostaggio domestico e quello di comunità, soprattutto in una regione come l’Abruzzo, possono offrire un contributo importante e vanno per questo incentivati. L’obiettivo dev’essere rifiuti zero e prima ancora discariche e bruciatori zero".