La meloni invitata alla reunion annuale dei repubblicani in preghiera, e pure alla cpac
IO SONO GIORGIA, SONO UNA YANKEE - LA MELONI INVITATA ALLA REUNION ANNUALE DEI REPUBBLICANI IN PREGHIERA, E PURE ALLA CPAC, LA CONFERENZA DEI CONSERVATORI CHE SI TERRA' IN MARYLAND DAL 26 AL 29 FEBBRAIO. SALVINI DOPO IL CASO METROPOL È ENTRATO NEL CONO D'OMBRA DI WASHINGTON, CHE ORA PUNTA SU GIORGIA COME NUOVO LEADER DELLA DESTRA ITALIANA
Estratto dall'articolo di Carmelo Lopapa per ''La Repubblica''
È la grande reunion annuale di leader e esponenti politici che tentano di farsi guidare dai valori di riferimento e dalla preghiera nei loro programmi e nel loro operato. Momento clou della due giorni, l’intervento di Donald Trump, niente meno che alle 7 del mattino del 6 febbraio. Perché lì, a Washington, a porte chiuse, si riflette e si prega, si mangia e si tessono relazioni fin dall’alba. Ma se l’edizione 2020 coinvolge in qualche modo il nostro Paese è perché, per la prima volta, i membri del Congresso e del Senato Usa che sono tra gli animatori del National Prayer Breakfast del 5-6 febbraio (repubblicani in gran parte, ma non solo) hanno invitato anche Giorgia Meloni.
(…) Anche perché un mese fa il Times l’aveva inserita tra i venti personaggi che potrebbero cambiare il mondo nel 2020. (…)
E Salvini? Ci ha provato anche lui ad accreditarsi all’uscio della White House, nel giugno scorso. Ma non era andata secondo le aspettative la missione Usa dell’allora vicepremier e ministro dell’Interno. Culminata col doppio faccia a faccia col segretario di Stato Mike Pompeo e col vicepresidente Mike Pence. Qualcosa non aveva girato per il verso giusto, come hanno raccontato le ricostruzioni dei giorni a seguire. L’affare Moscopoli, esploso poco dopo proprio su input di un sito americano e relativo alla visita del leghista a Mosca nell’ottobre 2018, aveva fatto il resto.
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Meloni inoltre è stata invitata anche al Cpac 2020, il Conservative Political Action Conference in programma nel Maryland dal 26 al 29 febbraio. Altro appuntamento dei conservatori americani al quale Salvini era stato invitato un anno fa, salvo poi disertare, travolto dai mille vertici riparatori coi 5S al governo. Adesso sembra che sia “Giorgia” l’interlocutore nuovo col quale i repubblicani vorrebbero interagire, che i conservatori americani vorrebbero conoscere.
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