Shock Pil fa sbandare Piazza Affari, anche i BTP in retromarcia

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Nubi sull’Italia. Torna a sorpresa il segno meno per l’economia italiana nell’ultimo scorcio del 2019. L’Istat stima che il PIL sia diminuito dello 0,3% nel quarto trimestre 2019 rispetto al trimestre precedente e sia rimasto invariato in termini tendenziali. Le attese di consensus erano per un progresso dello 0,1% t/t e dello 0,3% a/a.

Piazza Affari subisce il colpo, spread risale dai minimi

Numeri decisamente deludenti che hanno scatenato le vendite a Piazza Affari. Il Ftse Mib, che aveva aperto in rialzo, cede al momento lo 0,94% con banche soprattutto in affanno (-1,48% Unicredit, -2% Banco BPM, -1,2% Intesa) e anche Poste va a cedere oltre il 2%. Reazione negativa anche per i Btp con rendimento in risalita a 0,95% dopo che proprio in avvio aveva toccato un nuovo minimo a tre mesi in area 0,915%. In allargamento lo spread a 136 pb dai minimi a 132 a cui era sceso dopo una settimana molto positiva a con l’allentarsi del rischio politico a seguito dell’esito delle elezioni in Emilia.

Primo calo del Pil dal III trimestre 2018

Per l’Italia si tratta del primo segno meno dal terzo trimestre del 2018, interrompendo una serie di 4 trimestri positivi. Nel 2019 il Pil corretto per gli effetti di calendario è aumentato dello 0,2%. La variazione acquisita per il 2020 è pari a -0,2% (ossia in caso di variazione nulla in tutti i trimestrali del 2020, ndr). I risultati finali del PIL 2019 saranno diffusi il prossimo 2 marzo, mentre quelli trimestrali coerenti con i nuovi dati annuali verranno presentati il 4 marzo.
“Una battuta di arresto – rimarca l’Istat – che ha interrotto la debole tendenza positiva prevalsa nell’arco dei quattro trimestri precedenti. Tale risultato negativo determina un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che scende a zero dallo 0,5% del trimestre precedente”.
L’Istat rimarca come la variazione congiunturale sia la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, mentre il comparto dei servizi ha registrato una variazione pressoché nulla. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta.

2020 parte già in salita

Le ultime stime del FMI per il 2020 vedono l’Italia crescere dello 0,5%. Il premier Conte ha sottolineato che l’Italia potrà fare meglio. Già in passato, quando era alla guida del precedente governo giallo-verde, il premier si sbilanciò in previsioni ottimiste indicando per il 2019 un ‘anno bellissimo’ per l’Italia con Pil stimato a +1,5% nella prima versione della legge di bilancio 2019, che a detta dell’esecutivo M5S-Lega avrebbe portato a un’accelerazione della crescita proprio nella seconda metà del 2019.