Pil, la crescita si ferma a fine anno. Piazza Affari unica negativa nell'Ue
Dopo un quarto trimestre in calo dello 0,3%, il dato peggiore dal 2013, l'Italia entra nel 2020 facendo un piccolo passo verso la recessione. L’Istat ha fatto sapere che nel 2019 il Pil corretto per gli effetti di calendario è aumentato dello 0,2% così come il Pil stimato sui dati trimestrali grezzi (nel 2019 vi sono state le stesse giornate lavorative rispetto al 2018), ma che nel quarto trimestre del 2019 si stima che il Pil, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e sia rimasto invariato in termini tendenziali. La variazione acquisita per il 2020 è quindi pari a -0,2%.
I risultati dei conti nazionali annuali per il 2019 saranno diffusi il prossimo 2 marzo, mentre quelli trimestrali coerenti con i nuovi dati annuali verranno presentati il 4 marzo. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell'industria, mentre il comparto dei servizi ha registrato una variazione pressoché nulla. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta.
"Esamineremo i dati a fondo e faremo le nostre valutazioni, ma la caduta del quarto trimestre sembra legata a fattori di calendario, alla destagionalizzazione e al tempo di novembre che ha penalizzato le costruzioni. Noi prevediamo un rimbalzo nel primo trimestre 2020", ha commentato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri dopo i dati, considerando che "si consolida il dato 2019 con un aumento dello 0,2%, migliore del previsto. Saremo ancora piu' determinati sul 2020", ha detto.
Le nuove stime dell’Istat si fanno sentire subito in Borsa. Piazza Affari infatti scivola in rosso e registra le peggiore prestazione tra i listini del Vecchio Continente dopo la pubblicazione della stima Istat sul Pil del quarto trimestre. Il Ftse All Share cede lo 0,48% e il Ftse Mib lo 0,8%, mentre Francoforte e Parigi resistono in territorio positivo (rispettivamente +0,21% e +0,1%) e Londra cede lo 0,37% nell'ultimo giorno di permanenza del Regno Unito nell'Unione europea.