Alessandro Di Battista ritornerà presto in Italia. Magari per dare una mano all’amico Luigi Di Maio. La conferma indiretta dell’ex deputato del Movimento 5 Stelle arriva dal suo profilo Instagram, dove ha postato una foto della moschea Jamkaran a Qom in Iran.
Di Battista è finito nel mirino di alcuni attivisti, tra cui uno che l’ha criticato per essere in ferie mentre il partito è alla deriva. E gli ha detto: “O stai dentro o stai fuori”. Il volto storico dei 5 Stelle gli ha risposto che si trova in Iran per studiare il conflitto con l’Iraq e per scrivere delle cose che non si possono leggere altrove, mentre l’utente era impegnato a giudicare in modo “superficiale”. A dire la verità ci sono anche attestati di stima ma sono i commenti negativi che hanno spinto l’ex deputato grillino a sottolineare il suo ritorno in Italia.
Un utente ha domandato “chi paga queste vacanze in giro per il mondo” e Di Battista ha precisato che sta conducendo delle ricerche ma non è pagato con denaro pubblico. Un altro attivista ha insistito sul tema del soggiorno iraniano e ha detto a Di Battista che deve smetterla di prendere in giro i sostenitori pentastellati, mentre un altro gli ha ricordato di ringraziare i 5 Stelle, “il più grande ufficio di collocamento al mondo”. Altri l’hanno incoraggiato e gli hanno detto di proseguire nelle sue ricerche, altri ancora gli hanno chiesto di ritornare perché il suo contributo potrebbe essere molto importante per le sorti del Movimento. Un utente ha spento gli entusiasmi, sostenendo che Di Battista non ritornerà in politica ma continuerà a fare la sua vita.
E dunque l’ex deputato grillino potrebbe ritornare nel nostro Paese. Come riporta la Repubblica, sembra che Di Battista e Di Maio abbiano ricominciato a dialogare e siano d’accordo sull’esigenza di bloccare il progetto di Grillo, che punta a un’alleanza con il Partito democratico. così come vari esponenti del partito. I due sono convinti che ci sia bisogno di tornare alle origini e quindi al movimentismo, senza schierarsi per forza a destra o a sinistra. E proprio per questo il ministro degli Esteri si vorrebbe affidare a Di Battista per non perdere il controllo di un partito in preda alla confusione. Nel frattempo lo stesso Movimento continua a perdere pezzi come il senatore Lello Ciampolillo e la deputata Flora Frate. Insomma, una situazione ingovernabile che ha spinto i vertici pentastellati a rinviare gli Stati generali, previsti il 15 marzo.