Jebreal solidale con Meloni: "Nessuna donna deve subire stalking"
La giornalista esprime solidarietà alla leader di Fratelli d’Italia, finita nel mirino di uno stalker che per diverso tempo l’ha minacciata via social
by Alberto GiorgiSolidarietà femminile. Rula Jebreal, con un post su Twitter, esprime la propria vicinanza a Giorgia Meloni, che per mesi è finita nel mirino di uno stalker che la minacciava, prendendosela anche con sua figlia di appena tre anni.
Sul social network, la giornalista – e futura ospite della settantesima edizione del Festival di Sanremo – ha scritto: "La mia solidarietà a Giorgia Meloni. L’uomo che l’ha minacciata deve rispondere davanti alla Giustizia. Nessuna DONNA deve subire stalking, intimidazioni, minacce e censure per le sue opinioni".
Una dimostrazione di solidarietà forse inattesa, viste le diverse (per non dire opposte) visioni politiche delle due, ma di fronte a tali situazioni anche il credo politico viene meno, lasciando spazio al buonsenso. Diversi i commenti di plauso degli utenti: "Brava ti fa onore, concordo con te Rula", e "Perfettamente d'accordo. Magari avrei esteso il pensiero scrivendo "nessuna donna e nessun uomo" o un "nessuno" generico, ma il concetto resta comunque nobile e sacrosanto".
La fondatrice e leader di Fratelli d'Italia, minacciata da uno stalker via Facebook, ha raccontato ai giudici il terrore di questi mesi, in cui non ha potuto vivere in tranquillità. Il capo politico di FdI, ascoltata dai giudici della Prima sezione penale del Tribunale di Roma (dove si è costituita parte civile), ha spiegato la disavventura: "La notte non dormo più se penso alle minacce che quest'uomo mi ha rivolto via Facebook. Ho paura per mia figlia che ha solo tre anni. Lui diceva che gliel'ho strappata, che la bambina era sua, che prima o poi sarebbe venuto a riprendersela a Roma".
L’uomo è stato fermato dalle forze dell’ordine e tuttora è indagato per il reato di stalking. Riferendosi all’imputato, la Meloni ha specificato: "Io questo uomo non l'ho mai visto né conosciuto, ma il mio modo di vivere è ovviamente cambiato. Se questa persona pubblica un messaggio di questo tenore 'hai tempo tre giorni per venire dove sai, se non vieni sai cosa succede, vengo a Garbatella...', voi capirete bene il mio stato d'animo. Io non mi sono mai accorta di aver ricevuto quei messaggi. Lui li pubblicava solo sulla sua pagina Facebook". Ora l’incubo sembra essere finalmente finito.