Su sicurezza Crimi insiste: "Decreti vanno modificati"
Il reggente del Movimento 5 Stelle: "Necessarie le modifiche indicate da Mattarella, ma non vogliamo stravolgere i decreti, li abbiamo votati"
by Francesca Bernasconi"Bisogna modificare i decreti sicurezza". Ne è convinto Vito Crimi, il reggente del Movimento 5 Stelle, che è salito alla guida dei grillini dopo le dimissioni dell'ex leader Luigi Di Maio.
Lo ha ribadito al termine del verice sulla sicurezza europea Ipa 2017, che si è tenuto a Napoli. Il viceministro dell'Interno insiste: i decreti sicurezza "sono da modificare, lo abbiamo detto più volte, a partire dalle richieste che vengono dal presidente della Repubblica". Secondo Crimi, infatti, le modifiche chieste da Sergio Mattarella, infatti, vanno messe in atto e devono essere fatte "subito". Prima di tutto, quindi, bisognerà partire dalle indicazioni date dal presidente della Repubblica, poi la parola passerà al Parlamento: "Questo è il punto di partenza - specifica il reggente dei 5 Stelle-tutto il resto è ancora da discutere, anche in Parlamento", dove si vedrà cosa si potrà modificare e migliorare.
Ma Crimi aggiunge, ai microfoni di La7: "Non rinnego i decreti", perché alcune parti dei provvedimento "ci hanno consentito una gestione più oculata del fenomeno delle migrazioni". E fa riferimento ad alcuni meccanismi legati all'accoglienza dei migranti, la cui gestione, a volte e stata "strumentalizzata per ottenere altro". Intervenire sui decreti sicurezza, quindi, sarebbe necessario, almeno nelle parti indicate dal presidente della Repubblica ma, specifica Crimi, "non c'è disponibilità a fare grandi interventi. Li abbiamo votati convintamente, non vogliamo stravolgerli".
Il reggente dei grilli torna anche a parlare del futuro del Movimento 5 Stelle: "Ci sarà e alle prossime elezioni sarà sempre più forte". E fa notare come "da dieci anni a questa parte, si sente dire che il M5s è sparito; magari perde un pò di consensi, però abbiamo fatto una scelta precisa, non inseguiamo il consenso elettorale a tutti i costi". Proprio sulle modalità per ottenere consenso elettorale, Crimi lancia una frecciata a Salvini: "Non facciamo le citofonate o i cocktail al Papeete per cercare consenso - dice - cerchiamo di fare le cose nell'interesse dei cittadini e in questi anni abbiamo lavorato duramente".