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Donald Trump 

la Repubblica

Impeachment, senatore chiave è contrario ai testimoni. Trump forse oggi assolto

Il repubblicano Alexander Lamar ha sciolto la riserva. Naufraga così la mozione dei democratici di dare la parola all'ex consigliere della Sicurezza, John Bolton, che in un libro racconta comeTrump gli confidò di aver vincolato gli aiuti all'Ucraina in cambio di indagini su Joe Biden, figlio di un suo possibile rivale alle presidenziali di quest'anno.

WASHINGTON - La procedura di impeachment per Donald Trump si avvia a rapida conclusione, forse oggi stesso. Il senatore Lamar Alexander, incerto se votare la mozione con cui si chiedono nuove testimonianze, ha sciolto la riserva e affermato che si esprimerà in modo negativo. Affinché la mozione passasse, erano necessari almeno quattro voti dei repubblicani e Lamar Alexander era uno dei pochissimi disponibili a votare a favore.

Altri due senatori repubblicani, Susan Collins e Mitt Romney avevano affermato di voler votare a favore della mozione mentre Lisa Murkowski annuncerà oggi la propria decisione. L'obiettivo dei Democratici era dare la parola a John Bolton, l'ex consigliere della sicurezza nazionale, soprattutto in vista di un suo libro in cui l'ex consigliere della sicurezza nazionale afferma che Trump gli confidò di aver vincolato gli aiuti all'Ucraina in cambio del rilancio delle indagini giudiziarie su Hunter e Joe Biden. La scelta di Lamar Alexander spingerà probabilmente il capo della maggioranza repubblicana al Senato a chiedere un voto rapido, già oggi, sull'impeachment, che per andare avanti ha bisogno di due terzi della maggioranza dell'aula, ovvero 67 senatori; i repubblicani al Senato sono in tutto 53 e 47 i democratici. "È inopportuno che il presidente chieda a un leader straniero di indagare un proprio oppositore politico e far dipendere gli aiuti degli Stati Uniti da questo", ha affermato Alexander, che però non fa discendere da questa argomentazione ciò che i democratici desiderano: "La Costituzione non dà al Senato il potere di rimuovere un presidente dall'incarico semplicemente per azioni inopportune".

Servirebbe, insomma, ben altro, come spiega sul Wall Street Journal un editoriale odierno: "Ciò che potrebbe dire Bolton - si legge - non cambierebbe l'esito del procedimento. Ciò che lui scrive nel libro, la cui bozza è stata anticipata dal New York Times, non implica che il presidente abbia commesso reati da impeachment. Bolton ci dice di un comportamento che potrebbe essere giudicato molto criticabile, messo in atto da Trump, ma su ciò saranno gli elettori a doversi esprimere il prossimo novembre", quando si terranno le elezioni presidenziali.

Nel libro, dal titolo The Room Where It Happened: A White House Memoir, Bolton sostiene che Trump gli disse, nell'agosto scorso, di voler legare il blocco dei fondi destinati all'Ucraina per la sicurezza all'avvio di un'indagine della procura speciale di Kiev nei confronti di Hillary Clinton e Joe Biden. Il segretario di Stato, Mike Pompeo, e il ministro alla Difesa, Mark Esper, avrebbero tentato inutilmente di convincere Trump a sbloccare gli aiuti. Il presidente ha sempre sostenuto di non aver mai proposto uno "scambio di favori".