Orgoglio Banco Marchigiano, utile netto a 8,2 milioni
CREDITO - L'istituto “festeggia” il suo miglior bilancio. Dati e indicatori di grande rilevanza con, tra gli altri, il total capital ratio al 19% e il Texas ratio al 52%, tra le banche “best in class” del panorama nazionale. Il dg Moreschi: «Abbiamo tutte le caratteristiche per affermarci definitivamente con il ruolo di assoluto protagonista regionale»
by Marco CencioniCondividi9TweetEmail9 Condivisioni
Il consiglio di amministrazione del Banco Marchigiano ha approvato e deliberato martedì scorso il bilancio 2019, entusiasta il direttore generale Marco Moreschi per il lavoro e i risultati finora conseguiti ma altrettanto concentrato sugli obiettivi fissati, ambiziosi e di alto livello: «Abbiamo oggi tutte le caratteristiche per conquistare definitivamente il ruolo di assoluto protagonista regionale – dice il dg -. Il livello di patrimonializzazione, la capacità di produrre reddito e la fortissima contrazione dei livelli di esposizione al rischio lo pongono ai massimi livelli di efficienza di sistema».
«Ci presentiamo con risultati davvero straordinari – gli fa eco il presidente Sandro Palombini – e raccogliamo il frutto di un lavoro che negli ultimi due anni e mezzo ha visto una vera e propria rivoluzione positiva tra turn around aziendale, revisione organizzativa e rilancio industriale anche attraverso operazioni straordinarie». Ecco i principali risultati patrimoniali “fotografati” dal bilancio appena deliberato e comunicati in una nota dall’istituto. «Il totale dei mezzi amministrati, ormai prossimi alla soglia del miliardo, segna un incremento del 3,7%, con la raccolta indiretta che cresce del 18,5% grazie al contributo della forte dinamica positiva del comparto gestito e assicurativo in crescita di oltre il 30%. Gli impieghi netti, pari a 480 milioni di euro sono in crescita del 2%, in controtendenza rispetto alle dinamiche di mercato, e sono caratterizzati da una crescita della parte a breve del 9%; gli impieghi a scadenza hanno visto l’erogazione di 70 milioni di euro di nuovi mutui. Armonica e decisa, pertanto, la crescita di tutte le componenti legate all’attività caratteristica.
Prosegue la politica estremamente rigorosa nella valutazione dei crediti deteriorati: la percentuale di copertura di tutto il credito deteriorato è del 60%, con le sofferenze coperte al 70% e le inadempienze probabili al 51%. Su tale fronte si sottolinea il forte lavoro finalizzato all’alleggerimento delle posizioni ad andamento anomalo attraverso ben tre operazioni di cessione pro-soluto per 30 mln euro che hanno portato ad un sensibile miglioramento dell’indice Npl ratio che nel solo esercizio 2019 passa dal 15,6% al 9,4% lordo e al 4% netto. Da evidenziare due indicatori su tutti: il livello di patrimonializzazione è caratterizzato da un total capital ratio del 19% e l’indicatore principe dello stato di salute del Banco sui crediti deteriorati, il Texas ratio, si attesta al 52% tra le banche “best in class” del panorama nazionale. Di seguito, invece, i principali risultati economici. Il margine d’interesse, pari a 14,3 mln di euro è in linea con il 2018 mentre la parte dei ricavi da servizi si caratterizza per un incremento dell’11% e rafforza la redditività caratteristica del Banco. Il margine di intermediazione presenta un andamento fortemente positivo con un delta del 19% rispetto al valore del 2018. I costi operativi, già in forte contrazione nell’esercizio precedente, presentano un’ulteriore contrazione del 14%: le spese del personale sono diminuite del 7%, e le altre spese amministrative, grazie al lavoro effettuato per la totale revisione dei centri di costo della Banca, hanno fatto registrare una flessione del 15%. L’utile netto si attesta a 8,2 milioni di euro più che triplicando il risultato netto del 2018». Numeri che danno la dimensione della legittima soddisfazione del Banco Marchigiano, nato il 15 dicembre 2018 dalla fusione della Bcc di Civitanova e Montecosaro con la Banca di Suasa. Una nuova realtà del credito marchigiano con 24 filiali, una copertura di 4 province (Pesaro, Ancona, Macerata e Fermo), 170 dipendenti, 9mila soci. «Un istituto in forte crescita e che intende diventare Banca di riferimento per tutto il territorio regionale – si legge nella conclusione della nota- a supporto di famiglie e imprese ma anche proponendosi come soggetto proattivo nel creare reti e sinergie tra le eccellenze del territorio, quelle imprenditoriali, culturali, associative, del no profit».