Istat, frenata del Pil nel quarto trimestre

Giù dello 0,3% nel periodo. Marcato calo dell'industria e dell'agricoltura. Nel 2019 la crescita frena allo 0,2%

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Operaio metalmeccanico in una foto d'archivio (foto Ansa)

Roma, 31 gennaio 2020 - Brutte notizie dall'Istat. Il Prodotto interno lordo nel quarto trimestre del 2019 scende dello 0,3% rispetto al terzo trimestre mentre rimane fermo, invariato, su base annua. Si tratta della stima preliminare del Pil (espresso in valori concatenati e corretto per il calendario e la stagionalità). Il trimestre precedente aveva invece registrato un aumento dello 0,1% congiunturale e dello 0,5% tendenziale. In particolare il calo trimestrale dello 0,3% è il più forte dal primo trimestre del 2013, ovvero da quasi sette anni.

"Nel quarto trimestre del 2019, secondo la stima preliminare, la dinamica del Pil ha subito una battuta di arresto", scrive l'Istituto di statistica. Il calo congiunturale dello 0,3%, spiega, "ha interrotto la debole tendenza positiva prevalsa nell'arco dei quattro trimestri precedenti". Nel periodo il valore aggiunto in termini congiunturali "segna un calo marcato nell'industria e in agricoltura, a fronte di un sostanziale ristagno per l'insieme del terziario".

Nel 2019 il Pil italiano ha registrato un aumento dello 0,2% sia in base a dati corretti per gli effetti di calendario che in base a dati trimestrali grezzi, in netta frenata rispetto al +0,8% del 2018. L'Istat, specificando che si tratta di una prima indicazione sulla media annua. Il risultato completo sarà invece quello che renderà noto il prossimo 2 marzo, dato calcolato in modo più approfondito e con una diversa metodologia. Le previsioni del governo contenute nella nota di aggiornamento al Def per il 2019 si attestano al +0,1%.

Il 2019 lascia un'eredità negativa in termini di Pil. "La variazione acquisita per il 2020 è pari a -0,2%", scrive l'Istat. Si tratta del dato che si otterrebbe nel caso in cui in tutti i trimestri dell'anno si registrasse una crescita congiunturale pari a zero.

Gualtieri: confidiamo in un rimbalzo

"Confidiamo in un rimbalzo positivo nel primo trimestre del 2020 e siamo ancora più determinati a lavorare e a implementare il nostro programma di sostegno alla crescita e agli investimento attuando le misure che sono state varate in legge di bilancio che non può avere un effetto retroattivo", ha detto il ministro dell'economia, Roberto Gualtieri, a margine della conferenza stampa di presentazione del rapporto Ocse. "Siamo determinati e fiduciosi - ha aggiunto - che le misure prese contribuiranno a sostenere il bilancio della crescita e dell'occupazione". Inoltre, "siamo attenti al quadro internazionale".

Sindacati: il paese è fermo

Arriva il monito dei sindacati che chiedono al governo di far ripartire il Paese. "Bisogna fare ripartire gli investimenti: mi sembra che sia sotto gli occhi di tutti. Non avevamo bisogno di ulteriori dati", afferma il leader della Cgil, Maurizio Landini. Per la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, "dall'Istat oggi l'ennesimo segnale negativo per la nostra economia. Il paese è fermo. Siamo ultimi in Europa con un crescita sempre più vicina allo zero. Il Governo deve sbloccare subito le tante infrastrutture ferme, investa nei fattori di crescita del paese o il quadro peggiorerà nei prossimi mesi".

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