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Torino: le opportunità che la digitalizzazione e la teletrasmissione offrono in ambito medico e sanitario, verranno discusse giovedì prossimo presso il Palazzo Lascaris

Giovedì 6 febbraio, dalle ore 9.00, presso l'Aula Consiliare di Palazzo Lascaris (via Alfieri, 15 – Torino), si terrà il convegno "Telemedicina e Innovazione in Medicina nella Sanità regionale".

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La telemedicina, ormai da tempo utilizzata in diversi ambiti medici, si è dimostrata avere un significativo risultato positivo sulla pratica clinica, sulla sicurezza e gestione dei pazienti e sul nostro sistema sanitario. Le opportunità che la digitalizzazione e la teletrasmissione di dati medici offrono, sono di grande aiuto anche per contrastare l'espansione delle liste di attesa di visite e procedure, riducendo i ricoveri ospedalieri, gli accessi ai pronto soccorso e dando supporto all'organizzazione sanitaria nei distretti sanitari poco serviti e lontani dai grandi presidi.

Giovedì 6 febbraio, dalle ore 9.00, presso l'Aula Consiliare di Palazzo Lascaris (via Alfieri, 15 – Torino), si terrà il convegno "Telemedicina e Innovazione in Medicina nella Sanità regionale".

L'evento, promosso dal Professor Alessandro Stecco, Professore presso l'Università del Piemonte Orientale, Medico Radiologo e Neurologo, attualmente Consigliere Regionale e Presidente della IV Commissione Regionale Sanità del Consiglio Regionale del Piemonte, è stato organizzato dalla Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte assieme all'Associazione  A.S.P.O. - Associazione Sanità del Piemonte Orientale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

Sono previsti quattro panel di discussione e si focalizzerà sul tema delle opportunità offerte dalla digitalizzazione e dalla teletrasmissione di dati medici e sul loro impatto sul sistema sanitario regionale. L'evento ha ottenuto i Patrocini dell'Ordine degli Ingegneri, del Politecnico di Torino, della FIOPA e dell'UPO.

I quattro panel di discussione spazieranno dal “best practice” in ambito clinico specialistico, al confronto tecnologico sanitario tra i vari distretti territoriali, all'ingegneria applicata alla medicina robotica ed al confronto di diversi modelli organizzativi di governance della sanità digitale e telemedicina.

Inoltre si prenderà visione delle nuove prospettive organizzative, delle novità tecnologiche offerte dal mondo telematico e dei punti critici presenti in questa nuova modalità di interazione tra medico, infermiere, tecnico, paziente e così via.

Al convegno interverranno relatori di diverse regioni e in particolare dalla Liguria, dalla Lombardia e dal Veneto, ma anche dall'estero.

Le applicazioni della telemedicina in ambito clinico - ha spiegato il Prof. Alessandro Stecco, gia' precedentemente Responsabile della Struttura semplice di Neuroradiologia dell’Azienda ospedaliera universitaria “Maggiore della Carità” di Novara – sono il mezzo dei nostri tempi per ottenere applicazione, in chiave moderna dell'art. 32 della costituzione italiana: garantire a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza, l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie. In un periodo di crisi di risorse e di personale come quello che oggi attanaglia la Sanità Pubblica, è opportuno spingere ancora di piu' verso la messa a sistema di applicazioni di telemedicina e sanità digitale. In tutta Italia si risparmierebbero diversi miliardi di Euro, con il vantaggio di garantire maggiore accessibilità ai percorsi di diagnosi e prevenzione. Pensiamo anche, come oggi con un cellulare e con il web, si facciano cose gia' molto complesse, e come ci siano già diverse applicazioni conosciute di telemedicina che vanno nel senso di portare servizi sanitari di prossimità anche in comunità poco collegate agli Ospedali e ai presidi territoriali, come quelle montane e vallive. Non solo, anche tra gli Ospedali stessi, sfruttando di più la rete e la tecnologia si possono erogare più capillarmente prestazioni diagnostiche di eccellenza tra ospedali di tipo Hub e Spoke. La rete non deve solo essere fisica, ma è necessario sfruttare il carattere digitale dei molti dati medici e la possibilità di trasmetterli ed avere così consulti esperti. Quello che manca spesso è una governance delle risorse della telemedicina e anche una normazione delle attività, una valorizzazione dei teleconsulti e dei telerilevamenti di dispositivi medici. Faremo il punto della situazione con diversi esperti regionali e nazionali, con un occhio anche all'estero”.