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Chiesto processo per Vittorio Sgarbi: è accusato di falsa certificazione di opere d’arte

L’inchiesta, che ha portato a due arresti nel 2018, riguarda 250 opere attribuite dal critico al pittore e scultore Gino de Dominicis. Opere che sul mercato hanno un valore di circa 30 milioni di euro. La risposta di Vittorio Sgarbi: “Le opere sono tutte autentiche e gli unici falsi sono i magistrati che con esperti incompetenti dichiarano false opere autentiche”

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I pm della procura di Roma hanno chiesto il rinvio a giudizio per il parlamentare e critico d'arte Vittorio Sgarbi, accusato di aver certificato come vere delle opere d'arte riconducibili al pittore e scultore Gino de Dominicis, scomparso nel 1998. Le opere in questioni secondo i carabinieri del nucleo di Tutela del patrimonio artistico dei carabinieri sono invece senza ombra di dubbio dei falsi. L'inchiesta in cui Sgarbi compare come indagato, ha portato nel novembre del 2018 all'arresto di due persone e al coinvolgimento di molte altre.

Sgarbi è il presidente Fondazione Archivio Gino De Dominicis di Roma, l'istituto di natura privata nato per preservare e promuovere l'eredità artistica dell'artista marchigiano, e proprio in questa aveste avrebbe violato secondo l'accusa l'articolo 178 lettera C del codice dei beni culturali e del paesaggio. Le opere d'arte considerate contraffatte poste sotto sequestro nel 2018 sono 250 e hanno un valore stimato di oltre 30 milioni di euro. Molte di queste erano state già acquistate da collezionisti privati che ne facevano bella mostra in gallerie e abitazioni, prima di scoprire che secondo i militari erano dei falsi.

Sgarbi: "Opere autentiche, magistrati incompetenti"

"Le opere sono tutte autentiche e gli unici falsi sono i magistrati che con esperti incompetenti dichiarano false opere autentiche creando un danno grave all'arte e all'artista. Sono felice di essere processato per poter dimostrare che i giudici sono falsi. Chiederò comunque che giudichi la mia posizione il Parlamento perché le mie opinioni sono assolutamente vere", ha commentato il critico.