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Andrea MartellaAgf

"Facciamo un congresso vero per cambiare il Pd", dice Martella

Dopo la vittoria in Emilia Romagna, il sottosegretario ​all’Editoria e all’attuazione del programma, avverte: "Ora no a eccessivi entusiasmi"

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“Dopo le Amministrative si farà un congresso vero, che sia l’atto fondativo di un Pd che cambia!". In un’intervista al Corriere della Sera Andrea Martella, sottosegretario all’Editoria e all’attuazione del programma, dice che è giusto fare un congresso presto ma non subito, perché “prima dobbiamo aprire un cantiere per ascoltare e anche per farci contaminare da nuove forme di partecipazione” ma dovrà essere, appunto, “un congresso vero e proprio”.

Ad avviso di Martella ora non si tratta più di fare incontri, “ma di aprire una fase costituente vera e propria” e che il coinvolgimento deve venire “dalle esperienze civiche, che siano le Sardine o i giovani impegnati per l’ambiente”.

Secondo l’analisi del sottosegretario, sarebbe infatti “sbagliato pensar e che la vittoria” elettorale di domenica scorsa in Emilia “abbia messo alle spalle le difficoltà” e ora si tratta di “evitare eccessivi entusiasmi e rimanere concentrati sulle sfide che una destra forte ci pone”.

“Siamo solo all’inizio del cambiamento”, avverte Martella, e ora “dobbiamo stare in mezzo alle persone, ascoltare e ricreare un rapporto di fiducia”. In ultima analisi, “il grande risultato in Emilia Romagna è la dimostrazione che il buon governo paga, gli emiliano-romagnoli non sono caduti nella trappola di chi getta solo benzina sul fuoco delle paure” e se ha vinto Bonaccini, il merito va al fatto  che “ha governato” ma anche al “gruppo dirigente del Pd , a cominciare da Zingaretti”.

Insomma, per il sottosegretario all’Editoria e al programma di governo, è giunto il momento “di mettersi in gioco, di aprirsi fino in fondo, di costruire un soggetto in cui possano confluire energie e forze nuove, nuovi protagonisti” anche come Bonaccini o con lo stile di Zingaretti “e della sua capacità di includere”.