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(archivio L'Unione Sarda)
La lettera

"Turismo ed economia nell'incertezza": continuità, l'appello di Confcommercio a Solinas

"Ad oggi non vediamo una soluzione utile a sardi e imprese"

"La Sardegna vive un momento difficile sotto diversi aspetti tra i quali difficoltà nei trasporti, carenze infrastrutturali, mancanza di lavoro e altri che tutti ben conosciamo. Riteniamo perciò fondamentale sollecitare ogni possibile sforzo per risolvere l’annosa problematica della continuità aerea in scadenza al 16 aprile che, ad oggi, non vede una soluzione che consenta ai sardi di godere di una mobilità dignitosa e alle imprese di poter lavorare considerando i flussi turistici".

Così si apre la lunga lettera indirizzata da Confcommercio Sardegna al governatore Christian Solinas e relativa al nodo della continuità territoriale.

"Vogliamo ricordare - prosegue la nota - l'importanza dei collegamenti anche per il mondo imprenditoriale della somministrazione, del commercio al dettaglio e dei servizi che beneficiano dell’arrivo di visitatori e turisti. I ristoranti, i bar, le imprese della balneazione, le imprese di servizi oltre a tutto il comparto del commercio al dettaglio, che assumono personale per far fronte all’incremento di lavoro stagionale, sono immobilizzati e impossibilitati nelle decisioni con conseguenti forti preoccupazioni per il proprio futuro".

"L’assenza di strumenti certi per i voli aerei e il clima di incertezza sulla continuità marittima con condizioni rinnovate, ad oggi, solo fino all’estate 2020 - si legge ancora - annulla la capacità delle imprese di programmare l’attività e le assunzioni stagionali con gravissime ricadute anche per il mondo imprenditoriale lontano dai flussi turistici, come quelle del terziario di mercato, che vivono sulla capacità delle persone di avere redditi. L’economia isolana non può sopportare l’ammanco delle risorse provenienti dai flussi turistici ne può permettersi difficoltà di trasporto delle manifatture delle imprese che danno e quindi creano lavoro anche al terziario di mercato".

Quindi una serie di "preoccupanti" dati: "Nel settore commercio da gennaio a settembre 2019 hanno cessato 1024 imprese. Nel settore della somministrazione (bar, ristoranti pizzerie) il saldo è ugualmente negativo: - 237 imprese. È una situazione grave a cui non si può aggiungere il mancato guadagno derivato dai flussi turistici".

L'appello è a una "soluzione immediata", perché "i tempi sono ormai maturi per colmare il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità".

(Unioneonline/v.l.)