Nel 2020 gli italiani risparmieranno di meno
by Alessandra CaparelloNel 2020 aumentano rispetto allo scorso anno, seppur timidamente, gli ottimisti (+1,6%) e diminuisce la percentuale di quanti ravvisano un peggioramento (-1,1%). Secondo il 32esimo Rapporto Italia 2020 dell’Eurispes per la maggioranza degli italiani la situazione negli ultimi 12 mesi è rimasta stabile (37,9%), mentre il 37,5% ha riscontrato invece un peggioramento netto o parziale. Circa un cittadino su dieci (14,3%) inoltre nota un miglioramento, mentre il 10,3% non esprime una valutazione.
Famiglie italiani costrette ad usare i risparmi
Il Rapporto fornisce una chiara fotografia delle famiglie italiane, di cui circa la metà (47,7%) è costretta ad utilizzare i risparmi per arrivare a fine mese (+2,6% rispetto al 2019). Al contempo crescono seppur di poco quelle che riescono a risparmiare (23,7%; +1,7%). Per il 34,1% saldare la rata del mutuo rappresenta un ostacolo mentre migliora la situazione del pagamento degli affitti (38,7%; -11,3%). In lieve discesa anche la difficoltà a pagare le utenze domestiche (26,1%; -1,6%).
Il 27% degli italiani probabilmente non riuscirà a risparmiare nei prossimi dodici mesi e il 24,8% ne è certo; il 17,7% ritiene che ci siano buone probabilità di farcela e solo il 5,2% ne è sicuro.
Nella crisi la famiglia resta un porto sicuro. Un terzo degli italiani (33,3%) è dovuto ricorrere al sostegno economico dei propri cari per far fronte alle difficoltà economiche. Il 12,4% invece è stato costretto a tornare a vivere nella casa della famiglia di origine. Nel 14,9% dei casi un aiuto finanziario è arrivato da amici, colleghi o altri parenti (-0,2% rispetto al 2019). Inoltre, dice il Rapporto, almeno un italiano su dieci (11,9%) è caduto nelle maglie dell’usura non potendo accedere al credito bancario (erano il 7,8% nel 2018 e il 10,1% nel 2019).
In molti fuggono all’estero
Il 41,2% del campione sostiene che qualcuno tra i propri familiari si è trasferito all’estero per migliorare la propria situazione economica/lavorativa: nel 22,9% dei casi si è trattato di trasferimenti in un’altra città italiana e nel 18,3% all’estero. Al Sud, nelle Isole e al Centro prevalgono i trasferimenti entro i confini nazionali (rispettivamente 39,4%; 34,4% e 19%); mentre al Nord sono più frequenti i trasferimenti all’estero (27,3% Nord-Est e 15,3% Nord-Ovest) rispetto a quelli verso altre città italiane (15,3% Nord-Est; 12,2% Nord-Ovest).
Spese mediche le più sacrificate
Far fronte alle spese mediche poi è un problema per il 22,3% degli italiani (+1,2%). Per contenere le spese nell’ultimo anno, il 32,5% degli italiani ha rinunciato proprio ad effettuare controlli medici e di prevenzione e il 27,3% ha tagliato sulle spese dentistiche; il 24,8% ha fatto a meno di trattamenti ed interventi estetici. In misura minore, un italiano su cinque (20%) ha rinunciato a terapie ed interventi medici o a sottoporsi a visite specialistiche per la cura di patologie specifiche (20,1%).
Tra le rinunce nell’ultimo anno, al primo posto l’acquisto di una nuova auto (51,4%), a seguire chi ha rimandato lavori di ristrutturazione nella propria abitazione (44,2%) e chi ha rinunciato a sostituire arredi di casa ed elettrodomestici logorati (38,2%).