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foto LaPresse

Le (solite) chiacchiere sul Mes e il terremoto nel Mugello

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

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Il governo va avanti, Giuseppe Conte fa un albero di Natale con il figlio che sembra di stare in un film americano, a gennaio si fa la verifica e che vuoi che sia, i grillini intanto riflettono su temi generali come gli effetti dei sondaggi e quindi tornano culturalmente all'opposizione anti-berlusconiana dei primi anni novanta (non proprio l'ultimo grido), i renziani cercano qualcosa da dire che non sia la cancellazione di tasse messe da altri partner di governo, i candidati regionali fioccano e per l'Emilia Romagna la sondaggistica (non ce ne vogliano i grillini) comincia a indirizzarsi in modo concordante verso la vittoria del barbuto incumbent. Che poi è una verifica contiana, quindi di nuovo genere, fatta per tenere davvero in piedi il governo e non per segarlo.

Quel che è detto è detto, specialmente ora che il governo va (un consiglio: si badi alla realizzazione pratica nei minimi dettagli, per dribblare le frotte di funzionari che si metteranno di traverso e per esaltare quelli che vorranno darsi da fare).

  

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Anche perché la grande paura sul Mes adesso è diventata quello che meritava fin dall'inizio di essere, niente più che l'esito di una mozione parlamentare. Oh mamma mia, la mozione che "impegna il governo ad assicurare l'equilibrio complessivo dei diversi elementi al centro del processo di riforma dell'unione politica e monetaria". Ma è terribile, che cattivoni, con minacce così si arriva al 2055 non semplicemente al 2023. E la sanguigna fronda a 5 stelle? E Gianluigi Paragone? Tutti tostissimi e idealisti, fedeli alla linea, lì a produrre mozioni parlamentari. Parlatene a cena per farvi due risate. Ah intanto si discute, nei luoghi in cui si parla di cose serie e con cognizione, dei tanti elementi di contorno del Salva stati che potrebbero toccare le banche e si cercano soluzioni pragmatiche

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Una stupidaggine per chiacchierare di disastri naturali, specialmente di terremoti. Tanto oggi se ne parlerà molto per la serie di scosse anche forti nel Mugello, con conseguenze visibili in loco e arrivate fino a rallentare la circolazione nazionale dei treni. La cosa è questa e ha a che fare con Greta: ci aspettiamo sempre i guai dall'alto e arrivano invece spesso dal basso. I terremoti sono l'esempio perfetto e danno tremendamente fastidio a chi invece vorrebbe usare pseudo razionalismo e senso di colpa per additare responsabilità umane e magari dell'uomo economico e del capitalista. I terremoti sono culturalmente devastanti perché non si prestano a qualche impegno for future ma al massimo a un fattivo e concreto darsi da fare for the present e pure for the past (per tenere in piedi ciò che già esiste). Sono cose da ingegneri giapponesi e da pianificatori urbanistici inflessibili, non hanno il fascino delle lotte climatiche fatte il venerdì. Si aggiorna Talete (innocente stavolta) stando tutti a guardare in alto in attesa della botta climatica e venendo invece sorpresi dal sussulto sotto i piedi. Perché un po' il pregiudizio c'è: i guai che arrivano dall'alto sono più chic o forse più eroici, mentre essere sollevati dal basso o addirittura inghiottiti è o grottesco/ridicolo oppure semplicemente angoscioso.

Che poi i guai che arrivano dall'alto sono tremendamente schizzinosi, si fanno pregare, sono snob ma talmente snob da non filarsi neppure le icone della comunicazione, anzi.

Forse non è una trovata geniale, la chiusura per un paese che ha le armi per competere non è mai una grande idea e la chiusura sulla tecnologia applicata è ancora peggio.

Volendo parlate di un recente passato che ha ancora qualcosa da dirci, quello influenzato, non sempre con successo, da Paul Volcker quando ha guidato la Federal Reserve e soprattutto quando ha fatto da consulente alla Casa Bianca (così alzate un po' il livello della discussione su salvatori di stati e salvatori di banche).

Il presepe che disturba i sovranisti e i chiudi-porti o alza-muri o ingabbia-gente.

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