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Meloni a Bruxelles: noi voce libera contro la 'Trappola del Mes'

Missione europea per Giorgia Meloni questa mattina in piazza a Bruxelles per portare la "voce dell'Italia libera e sovrana che non vuole farsi prendere in giro da Conte e il suo governo e non si piega ai diktat europei". Dal no alla riforma salva Stati al rapporto con gli altri partiti del centrodestra - Lega in primis - in vista delle Regionali, la presidente di Fratelli d'Italia non si e' sottratta al fuoco di fila di domande dei giornalisti, davanti alla sede che ospita il Consiglio Ue, malgrado la pioggia battente. Insieme a lei alcune decine di militanti, oltre agli eurodeputati di FdI al Parlamento europeo - Nicola Procaccini, Carlo Fidanza, Raffaele Fitto e Raffaele Stancanelli - e diversi simpatizzanti. In piazza tante bandiere tricolore e striscioni di Fratelli d'Italia.

Tra i presenti i capogruppo al Senato e alla Camera, Luca Ciriani e Francesco Lollobrigida. "Chiediamo che l'Italia non sottoscriva il Trattato" del Mes e "ne chieda la ridiscussione" altrimenti "sarebbe come inginocchiarsi di fronte ad Angela Merkel e noi non siamo una nazione che si puo' inginocchiare", ha esordito sottolineando che il Trattato e' "estremamente penalizzante per l'Italia", ed e' di fatto una "resa incondizionata agli interessi tedeschi". La leader di Fratelli d'Italia ha ricordato che in vista del dibattito al Parlamento mercoledi' prossimo sta preparando una risoluzione sulla quale vorrebbe "coinvolgere tutto il centrodestra, sperando che ci sia anche qualcuno dei 5Stelle, che magari voti in dissenso dal gruppo".

Un appello poi ribadito ad un convegno al parlamento europeo sulla 'Trappola del Mes'. Meloni ha poi parlato della manovra che, a suo dire, arrivera' "blindata senza possibilita' di modifica", di discussione o di voto anche di un emendamento, mentre sulle Regionali ha precisato che con le altre forze dell'opposizione - da Salvini a Berlusconi - si "sta ancora discutendo e dialogando" per poter chiudere "questa settimana e definire tutte le candidature". La presidente di FdI si e' poi tolta qualche sassolino dalla scarpa quando ha tacciato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri di "malafede", precisando che "noi non abbiamo mai chiesto l'uscita unilaterale dell'Italia dall'euro". Meloni ha poi spiegato che "tra l'uscire dall'euro e stare nell'euro in ginocchio a portare i soldi agli interessi di qualcun altro c'e' una gamma infinita e intermedia di possibilita'". Mentre sull'ipotesi che la Lega possa chiedere di entrare nel Gruppo Ecr al Parlamento Ue ha annunciato che non porrebbe il veto.