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La follia del dirottatore del bus: "Tutta colpa di crimini di Salvini"

L'autista, imputato per strage, si è difeso dicendo di non essere un terrorista e durante una dichiarazione ha attribuito la responsabilità delle morti in mari e di crimini contro l'umanità al leader della Lega, il quale ha replicato: "Roba da matti"

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Lo scorso 20 marzo ha tentato di dirottare e incendiare un autobus con a bordo 50 ragazzini, a San Donato Milanese, in provincia di Milano. E, a distanza di quasi nove mesi, Ousseynou Sy, responsabile del gesto e imputato per strage, dopo aver dirottato il mezzo, in queste ore avrebbe chiesto e ottenuto di rendere spontanee alcune dichiarazioni davanti ai giudici. Secondo quanto riportato da Affari italiani, l'uomo di origini senegalese, tra le altre cose, avrebbe fatto riferimento soprattutto a Matteo Salvini, individuandolo come il "responsabile delle morti di bambini e altre persone nel mar Mediterraneo" e parlando anche di "crimini contro l'umanità".

Le parole di Ousseynou Sy

Durante i venti minuti messi a disposizione dalla corte, oltre ad attribuire delle colpe al leader della Lega, ha ripetuto anche diversi proclami relativi al panafricanismo a cui aveva già accennato durante gli interrogatori subito dopo i fatti e, più volte, ha citato Salvini, facendo riferimento anche alla chiusura dei porti che avrebbe impedito, secondo lui, di salvare le persone come accade durante l'omissione di soccorso. Da lì, poi, la digressione sul fatto che "l'Africa è un continente ricco che, da sempre, è oggetto di sopraffazione dall'Occidente" che, secondo lui, ruberebbe le sue risorse.

La replica di Salvini

Il leader della Lega, che all'epoca dell'episodio era ministro dell'Interno, ha risposto alle affermazioni di Sy tramite la sua pagina Facebook e, a caratteri cubitali, ha esordito scrivendo: "Roba da matti". Salvini, il cui post in poche ore ha raccolto centinaia di commenti, si è detto sconcertato delle parole dell'uomo e ha dichiarato: "Ricordate il 'signore' che dirottò un autobus pieno di bambini, dandolo alle fiamme? Oggi dice al giudice che è #colpadiSalvini accusandomi di 'crimini contro l'umanità e GENOCIDIO", insultando poi l'Italia e inneggiando all'Africa...". L'ex capo del Viminale ha poi concluso il suo post dicendo: "Aspetto i dotti commenti di giornaloni, intellettualoni e sinistri vari, come minimo qualcuno darà ragione a questo delinquente, scommettiamo?"

"Non sono un terrorista"

Nel corso delle sue dichiarazioni, Sy avrebbe poi dichiarato di non essere un assassino, né un terrorista. E ha aggiunto: "Mi auguro che giustizia sia fatta anche per noi africani. Sono anch'io un figlio dell'Africa, quell'Africa che voi conoscete molto bene, che ha visto i suoi figli spogliati della dignità umana, di ogni diritto alla serenità, alla felicità, anche oggi". Durante l'udienza era stato chiesto di rivedere il video proclama girato poco prima dell'azione che aveva preparato, nel quale ribadiva queste tesi, ma tutte le parti hanno concordato che non fosse necessario proiettarlo, visto che faceva già parte delle prove documentali rese nella fase istruttoria. L'imputato, quindi, ha scelto di difendersi sostenendo che l'attentato fallito doveva essere un'azione "dimostrativa", per avvalorare e rendere noto il suo pensiero.