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L’auto volante Taylor Aerocar| Credit: Barrett-Jackson

Va all'asta la prima auto volante al mondo

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Costruita nel 1954, aveva ottenuto la duplice omologazione. Verrà venduta a Scottsdale, Arizona, dall'11 al 19 gennaio

La prima auto volante al mondo ad aver ottenuto la duplice omologazione, quella stradale e quella dell’ente americano preposto a sovrintendere agli aspetti riguardanti l’aviazione civile, la FAA (Federal Aviation Administration), andrà all’asta. Il raro esemplare della Taylor Aerocar, l’auto volante che è stata prodotta nella serie limitata di cinque esemplari, farà parte dei veicoli dell’asta di Scottsdale, Arizona, che si terrà dall’11 al 19 gennaio 2020, curata dalla casa Barrett Jackson.

L’esemplare che sarà messo all’asta, l’N101D datato 1954 (lotto 1354), il secondo in assoluto ad essere costruito, oltre a essere l’unico al mondo ad avere ottenuto la duplice omologazione, è in buono stato di manutenzione. Inoltre, ad accrescerne il valore, vi è il fatto che è stato utilizzato sia come auto che come aereo.

Il proprietario Greg Herrick che lo ha assicurato alla casa d’aste, lo ha tenuto in buono stato di manutenzione presso il Golden Wings Flying Museum di Minneapolis, e dichiara di aver percorso su strada 24.549 km e 781 ore di volo. L’asta è senza riserva, ma il proprietario si aspetta una valutazione vicina al milione di dollari. Nel dicembre 2011, l’auto era stata messa in vendita a un prezzo richiesto di 1,25 milioni di dollari.

La Taylor Aerocar, sviluppata dall’ingegnere aeronautico Moulton (Molt) Taylor, era avveniristica per i tempi. Le forme morbide e compatte e un bel colore giallo ne caratterizzano la livrea. A bordo c’era posto per due persone. A spingerla troviamo il motore Lycoming O-320 da 150 cv abbinato a un cambio manuale a tre velocità che trasmette la potenza sulle ruote anteriori e garantisce una velocità massima di 96,5 km/h.

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Un’immagine della Taylor Aerocar nella “trasformazione” stradale | Credit: Barrett-Jackson

Per trasformarla in aereo c’era bisogno di trainare le ali, l’elica e la fusoliera all’interno di un rimorchio lungo 2,4 metri. Una volta giunti alla pista, bisognava quindi assemblare manualmente l’attrezzatura di volo (ali, fusoliera e elica); operazione che richiedeva circa mezz’ora.

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Il carrello necessario per trasportare le ali, la fusoliera e l’elica | Credit: Barrett-Jackson

I comandi dell’aereo e quelli dell’auto sono integrati senza soluzioni di continuità. In volo, la compatta automobile volante è in grado di raggiungere una velocità di crociera di circa 160 km/h.

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La strumentazione della Taylor Autocar | Credit: Barrett-Jackson

L’ingegner Taylor aveva in programma un accordo di avviare alla produzione in serie la sua promettente Aerocar, tuttavia, non essendo riuscito a trovare un numero sufficiente di acquirenti, il progetto è stato bloccato, con la produzione di soli cinque esemplari.

Si parla tanto di auto volanti elettriche e, in modo specifico, delle VTOL, ossia quelle a decollo e atterraggio verticale. Secondo diversi analisti, nelle città del futuro le auto volanti, integrate in servizi di taxi, svolgeranno un ruolo molto importante, soprattutto per decongestionare il traffico. Ma prima di arrivare a questo scenario occorre del tempo (diversi anni). Sì, perché la difficoltà delle auto volanti è quella che, appunto, devono ottemperare a due diversi cicli di omologazione: quello per le automobili stradali e quello, molto restrittivo, previsto dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea, EASA (nel caso dell’Europa), che delinea le caratteristiche che devono avere i velivoli. In virtù di questo contesto l’auto volante della Taylor Aerocar datata 1954 appare un prodigio d’ingegneria.