"Salvini parla con tutti. Con Di Maio e perfino con Renzi..."
Tensioni nel governo, voto in Emilia Romagna, M5S-Di Maio, competizione Salvini-Meloni... Intervista di Affaritaliani.it a Guido Crosetto
by Alberto Maggi"Vanno avanti, vanno avanti. E che cosa devono fare? Qualcuno davvero pensa che a scadenza, cioè aprile/maggio, non faranno le nomine? E se le fanno poi non possono certo cadere il giorno dopo...". Guido Crosetto cofondatore di Fdi, ex sottosegretario alla Difesa, da mesi però fuori dalla politica attiva, analizza con un'intervista ad Affaritaliani.it la situazione nella maggioranza nel giorno in cui il premier ha dato il suo ok a una verifica di maggioranza a gennaio come chiesto da Nicola Zingaretti.
E se il Pd e Stefano Bonaccioni dovessero perdere le elezioni regionali in Emilia Romagna del 26 gennaio?
"Non cambierebbe nulla, questi vanno avanti. Punto. Poi, penso che la vittoria in Emilia Romagna sia molto difficile".
Ma sulla Legge di Bilancio ci sono state molte tensioni, con polemiche e vertici fiume...
"Ma non sono neanche liti, semmai discussioni tra innamorati. E' evidente a chiunque guardi attentamente la politica che la maggioranza dei 5 Stelle stia meglio oggi con il Pd di quanto non stesse prima con la Lega. Alcuni, pochi, rimpiangono Salvini, ma sono solo una minoranza".
Di Maio controlla ancora il Movimento 5 Stelle?
"Comanda lui, certo. D'altronde i parlamentari pentastellati sono stati sorteggiati o scelti da Grillo e Casaleggio e quindi non si tratta di un partito normale dove l'opinione degli eletti conta o dove esistano meccanismi per sfiduciare un capo e sostituirlo. Quindi alla fine decide Di Maio".
E l''attivismo' di Renzi?
"Cerca spazi di visibilità, perché deve crescere e quindi non gli conviene andare alle urne. E' quello che ha più vantaggio a far durare un governo".
E il Centrodestra come va? Non vede un po' di competizione tra Salvini e la Meloni?
"Se litigassero farebbero un regalo enorme agli altri e sarebbe stupido. Però è chiaro che se la Lega vuole il sistema proporzionale necessariamente ci saranno frizioni e una competizione tra la Lega e Fratelli d'Italia. Il proporzionale vuol dire liberi tutti, sia nel Centrodestra sia nel Centrosinistra".
Salvini non ha mai detto 'mai con i 5 Stelle', come gli ha più volte chiesto la Meloni. Rimpiange Di Maio?
"Salvini si lascia le mani libere, proprio perché il proporzionale si basa sul concetto delle mani libere. Per assurdo non ci sono più limiti ad alcun tipo di alleanza. Con il proporzionale non esisteranno più il Centrodestra o il Centrosinistra ma singoli partiti che poi, dopo il voto, faranno e disfaceranno maggioranze in Parlamento, con una gara a distinguersi ma ad occupare il centro per poi offrirsi come aghi della bilancia".
Qualcuno parla addirittura di dialogo tra Salvini e Renzi. Ci crede?
"Se qualcuno ha scelto il ritorno al proporzionale poi non faccia finta di turarsi il naso, diventa un tutti contro tutti prima e tutti con chiunque una volta presi i voti. Quindi assolutamente sì, penso che ci potrebbe esserci anche un dialogo tra forze che oggi sembrano lontane. D'altronde dopo che abbiamo avuto la maggioranza M5S-Salvini e quella 5 Stelle-Italia Viva-Pd-LeU, in futuro non ci saranno più schemi precostituiti. Solo la Meloni ha finora mantenuto una coerenza rispetto alle dichiarazioni ante voto, ma anche lei con il proporzionale sarebbe costretta a mettere in discussione alcuni paletti, se il Centrodestra non vincerà".
E Berlusconi? Che ruolo potrà giocare?
"Ormai appartiene a un'altra epoca, lui continua a essere un uomo che suscita sentimenti forti, ma politicamente penso che sia finito il suo tempo. Non so se continuerà ad esistere Forza Italia, ma questo dipende dagli altri e non più da lui".