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In Italia tra i 149 naufraghi: arrestato per omicidio un trafficante 22enne

Si tratta dell'extracomunitario El Loumi Helmi, secondo la Procura di Agrigento il 22enne è responsabile di gravissimi crimini compiuti in concorso con altri individui ancora non noti

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La Squadra mobile di Agrigento ha eseguito ieri un provvedimento di fermo di indiziato disposto dalla Procura della Repubblica nei confronti di El Loumi Helmi. Si tratta dell’extracomunitario 22enne approdato a Lampedusa il 23 novembre scorso con il primo sbarco di 149 migranti. Secondo le indagini condotte dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dal sostituto procuratore Elenia Manno, l’uomo sarebbe responsabile a vario titolo di gravissimi crimini. Dall’esito delle investigazioni compiute dagli inquirenti su di lui gravano i reati di favoreggiamento pluriaggravato dell’immigrazione clandestina, omicidio colposo e morte in conseguenza di altro reato.

Si tratta di un complesso lavoro investigativo che ha permesso di portare alla luce i crimini posti in essere dall’extracomunitario che sarebbe proprio il responsabile della morte di una ventina di persone a seguito del naufragio avvenuto a poca distanza dall’Isola maggiore delle Pelagie.

"El Loumi Helmi - dicono gli inquirenti -è ritenuto responsabile, in concorso con altri migranti che al momento rimangono ignoti, della violazione alle disposizioni contenute nel decreto legislativo sull’immigrazione e di aver compiuto atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato di 169 cittadini extracomunitari di origine africana e asiatica".

L’extracomunitario ha utilizzato un barcone in legno della lunghezza di circa 12 metri e, tra l’altro in pessime condizioni di sicurezza per la navigazione tanto da causare, il 23 novembre scorso, la morte di almeno 20 persone. Tutte sono annegate a causa del ribaltamento del barcone a poche miglia dall’isola di Lampedusa. I corpi dei naufraghi sono stati recuperati nei giorni successivi. Un intenso lavoro compiuto dai sub della guardia costiera ha consentito di prelevare dal fondo del mare le vittime dell’ennesima tragedia del mare. I corpi privi di vita sono stati trovati ad un miglio dall’isola dei Conigli.

Contestualmente al drammatico episodio sono state avviate le complesse indagini da parte della Squadra mobile di Agrigento e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato. L’extracomunitario, in quella circostanza, assieme agli altri migranti sopravvissuti subito dopo il salvataggio è stato trasferito nell’hot spot di Lampedusa.

Lì i poliziotti, sotto le direttive della Procura, hanno posto in essere una scrupolosa e attenta attività investigativa grazie anche all’aiuto di diversi migranti che hanno collaborato con le loro testimonianze. Sono stati diversi i racconti ascoltati e raccolti dagli inquirenti. Tutte le persone sentite sono state ritenute attendibili e puntuali anche nella descrizione dei dettagli. Motivo per il quale è stato emesso il provvedimento restrittivo che ha consentito l’arresto di El Loumi Helmi.