Immobili non residenziali: compravendite verso la svolta?
by Nicola SantulliIn Italia esistono 4,1 milioni di immobili per attività direzionali, terziarie e produttive sui 64 milioni presenti sul territorio. Con questi numeri generano oltre 51 mila transazioni immobiliari per un valore di 15,6 miliardi di euro.
Nello specifico si registrano in Italia maggiori transazioni per negozi, poi capannoni e uffici. L’intero comparto è cresciuto dell’ 1,4% rispetto allo scorso anno, con il comparto commerciale a un +5%, in flessione del 3,7% quello direzionale, stabile il produttivo.
Il mercato dei negozi tira di più rispetto ai capannoni mentre gli uffici sono sempre fermi alla soglia dello scorso anno.
Il valore mediano dei negozi oggetto di compravendita è pari a 182.000 €. Il mercato degli uffici, è a 264.000 €, per i capannoni a 972.000 €. Negli ultimi anni sia i negozi, che gli uffici e i capannoni sono diminuiti di valore del 26% in media. I negozi la maggiore flessione l’hanno avuta al Nord Est e al Sud Italia con un -35% nel periodo di riferimento. Gli uffici hanno guardato maggiormente al ribasso al Centro Italia con un calo del -40% mentre i capannoni hanno avuto un ribasso di valore nelle Isole.
Immobili: un nuovo concept
Non tutto è perduto. Per il 2020 ci potrebbe essere una svolta tanto auspicata dopo la nefasta annata del 2009. Ci sono ancora buone opportunità nel settore uffici, retail e logistica anche se si sta facendo largo un nuovo concept: central business district ma che abbiano vie di collegamento.
Per la logistica
Aumentano i canoni perché gli spazi di qualità sono pochi. Le aree più appetibili, soprattutto per gli investitori internazionali sono Roma e il Nord Italia in genere
Per il retail
Milano, Venezia, Firenze e Roma tirano la volata nel settore del lusso grazie all’ingente presenza di turisti. Spazi importanti possono crearsi per gli immobili poco fuori le città e assumono un’attrazione convincente per la grande distribuzione organizzata.
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